Una storia torbida e triste, che vede protagonista una adolescente che cercava una guida spirituale, trovando invece un abusatore sessuale. E’ stata confermata nel secondo grado di giudizio la colpevolezza del sacerdote originario di Pollina Paolino Marchese, 51 anni, che abusò di una tredicenne che frequentava la sua parrocchia di Aliminusa.

La terza sezione della Corte d’appello lo ha condannato a 5 anni e mezzo di reclusione, con uno sconto dunque di pena di sei mesi rispetto alla condanna di primo grado che era arrivata il 20 luglio scorso a seguito del processo con rito abbreviato.

I giudici hanno accolto le richieste della Procura generale e solo in minima parte le tesi degli avvocati Vincenzo Lo Re e Massimo Solaro. Nel processo la vittima era parte civile: la rappresentava l’avvocato Jessica Pasquale.

Come riporta il Giornale di Sicilia, in appello il collegio presieduto da Raimondo Loforti, a latere Mario Conte e il relatore Filippo Messana, ha ritenuto assorbiti due capi d’ imputazione e ha condannato l’ imputato (che è agli arresti domiciliari) per atti sessuali con minorenne. La vittima aveva infatti meno di 14 anni, quando cominciarono i rapporti col prete, nel 2008, e in questi casi la violenza è sempre presunta.

La frequentazione tra il sacerdote e la ragazzina era iniziata quando quest’ultima aveva manifestato l’intenzione di farsi suora, frequentando assiduamente la parrocchia di Aliminusa e intrattenendo lunghe conversazioni con il prete.

Ora don Marchese dovrà pure risarcire il danno alla «persona offesa», oggi maggiorenne, e ai familiari, pure loro parte civile e rappresentati dagli avvocati Paolo Grillo e Domenico Dolce.

La ragazza raccontò gli abusi subiti solo diversi anni dopo, quando si era trasferita a Roma e aveva conosciuto una psicologa con la quale si era confidata. Oltre che con la psicologa, la ex ragazzina, ormai divenuta una giovane,  aveva parlato con un maresciallo donna della compagnia di Termini Imerese. In due successive deposizioni aveva ricostruito le origini della sua relazione col prete, che, con la scusa di aiutarla nel suo percorso vocazionale, l’aveva sostanzialmente plagiata, portandola in parrocchia quando non c’ era nessuno per abusare di lei. Due delle violenze sarebbero state consumate anche quando padre Marchese era stato trasferito a Pollina. E l’ ultimo abuso risalirebbe a quando la vittima aveva 16 anni.