E’ il giorno degli accordi sperati anche se non probabili. Da destra a sinistra è un lunedì di incontri, vertici, trattative, confronti, decisioni, fidanzamenti e divorzi in vista delle regionali, ma anche delle politiche. Si perché le dimissioni di Musumeci e il conseguente election day che porta il 25 settembre a votare in Sicilia contemporaneamente per le camere e per la regione, non può non avere conseguenze nelle scelte dei candidati. Se accordo sarà alla Regione la divisione riguarderà anche i 18 collegi uninominali (12 alla camera e 6 al Senato).

Il vertice convocato da Fratelli d’Italia

Nel centrodestra è il giorno del vertice convocato originariamente a Catania ma subito spostato a Palermo. I precedenti sono andati tutti deserti. O meglio in realtà c’erano tutti ma è sempre mancata la componente essenziale: Fratelli d’Italia. Essenziale perchè la parte da convincere a mollare sulla candidatura di Musumeci e senza questo passaggio tutti gli altri discorsi non possono essere unitari. Ma stavolta è stata proprio FdI a fare il primo passo ed ha invitato gli alleati ad un incontro.

Ci saranno tutti per la prima volta

Contrariamente a quanto accaduto in passato tutti hanno dato l’adesione. Per la prima volta intorno al tavolo siederanno tutte le componenti del centrodestra. Per i meloniani si tratta di mettere le carte in tavola. Agli alleati chiederanno di indicare le alternative a Musumeci contando sul fatto che i partiti non siano pronti ad esprimere una alternativa unitaria e credibile. All’inizio doveva essere un vertice catanese ma alla fie è diventato un incontro palermitano e si terrà in un grande hotel del centro

A sinistra di scena la scekta dei 5 stelle

Quasi contemporaneamente, in un alto grande albergo palermitano si terrà la riunione regionale del M5S Sicilia alla quale è prevista la partecipazione di oltre mille persone tra quelle presenti fisicamente e quelle collegate da remoto. Coordinerà gli interventi il referente regionale M5S Nuccio Di Paola. Ci sarà anche un collegamento anche con il presidente Giuseppe Conte. Si pensava che Conte arrivasse a Palermo ma la sua sarà solo una partecipazione da remoto.

Conte chiude al Pd: “Dia i collegi a qualcun’altro…”

“Qualcuno mi chiede: e se ora Letta riaprisse al Movimento? Provo a dare una mano e a evitare ulteriori imbarazzi, dopo le dannose decisioni che sono già state prese. Noi non siamo professionisti della politica. Il balletto di questi giorni, tra giochi di potere e spartizioni di seggi, ci ha lasciati stupefatti.

Noi condividiamo con i comuni cittadini una visione della politica diversa. È per questo che già con Draghi e ancor più in questi giorni abbiamo parlato solo di temi: tutela dell’ambiente, salario minimo, lotta al precariato, sostegni ben più consistenti a imprese e famiglie e tante altre priorità che ci vengono suggerite dai bisogni reali dei cittadini. A questo punto a Enrico rivolgo un consiglio non richiesto: offri pure i collegi che si sono liberati a Di Maio, Tabacci e agli altri alleati. Ti saluto con cordialità e senza nessuna acrimonia”, scrive Conte su Facebook.

E la Sicilia…

In questo clima appare difficile che si rispetti il risultato delle primarie alla Regione. I 5 stelle dovranno dire, dunque, se voteranno Caterina Chinnici o se andranno da soli spaccando definitivamente il fronte progressista cosa che smebra altamente probabile

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