Hanno presentato richiesta per il Reddito di cittadinanza dichiarando che i due non facessero parte dello stesso nucleo familiare. I fatti risalgono al 2019, quando due componenti di un nucleo familiare presentavano ben due domande per ottenere il beneficio. A seguito di indagini scattava la denuncia ed il blocco della erogazione. Il gip di Termini Imerese Gregorio Balsamo, in abbreviato li ha assolti.

Le indagini

Gli avvocati Fabio Sciascia e Giuseppe Minà sono riusciti a dimostrare che la ex coppia, benché formalmente risultasse essere ancora insieme, in realtà non lo era più di fatto.

A seguito di dissidi tra i due, l’uomo si era infatti allontanato dalla casa familiare e viveva già altrove al momento della domanda. “Ha prevalso il buon senso e la sostanza rispetto la forma – dicono gli avvocati – Una sentenza che rende giustizia ad entrambi che al pari di molti nostri concittadini hanno subito la sospensione e/o la revoca del reddito per fatti di questo genere o simili. Siamo soddisfatti della decisione del giudice che ha apprezzato la nostra linea difensiva”.

Tridico: “Quanti lo perderanno? Non si sa”

“Non abbiamo ancora calcolato quante persone perderanno il reddito di cittadinanza con l’introduzione della nuova misura. Il ministero ha in mano il dossier e immagino darà presto questa stima”. Lo dice il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, a margine della firma di un protocollo con la regione Campania e l’ospedale Santobono. “Io penso che si dovrebbero seguire un pò le indicazioni della Commissione europea”, sottolinea. Il riferimento di Tridico è alla raccomandazione dello scorso settembre in cui, come ha ricordato, “si prevede un reddito minimo per tutti. Tutti coloro che sono al di sotto di una certa soglia dovrebbero avere un reddito, questo è quello che prevede la commissione europea e penso che sia giusto. Al momento ci sono solo indiscrezioni, è giusto aspettare la bozza definitiva”.

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