Era stato denunciato dai tecnici dell’Enel per furto aggravato di energia elettrica. Aveva subito il sequestro del contatore e ricevuto una consistente ingiunzione di pagamento per l’utilizzo abusivo di energia elettrica a servizio della residenza estiva. Il tribunale di Palermo lo condannava alla pena di mesi sei di reclusione subordinando la sospensione della esecuzione della pena al risarcimento dei danni arrecati a Enel.
I fatti risalgono al 2018
I fatti risalgono alla estate del 2018 quando C. G. di 70 anni residente a Monreale, in provincia di Palermo, ha ricevuto un controllo da parte dei tecnici dell’Enel che ritenevano di di avere riscontrato una manomissione dei circuiti elettrici. Il pensionato ribadiva di essere estraneo al furto di energia e che quel contatore aveva più volte chiesto di cambiarlo.
I difensori gli avvocati Salvino e Giada Caputo e Francesca Fucaloro presentavano appello chiedendo la rinnovazione del dibattimento e una consulenza tecnica di ufficio sul misuratore in sequestro. Alla udienza avanti la corte di appello i difensori eccepivano la mancanza della condizione di procedibilità del reato.
L’assoluzione
Infatti la riforma Cartabia ha reso necessaria, per i resti di furto aggravato in danno di Enel la presentazione di una nuova querela non essendo più sufficiente la segnalazione alla procura. La Corte condividendo la eccezione sollevata dai difensori, ha assolto il pensionato.
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