Oltre cent’anni di attività imprenditoriale della famiglia Gulì. E’ scomparso Peppino, storico imprenditore palermitano e tessitore di talento, simbolo di una Palermo imprenditoriale di altri tempi. Classe 1929, con la scomparsa di uno dei capisaldi della famiglia, si spegne una storia di dedizione, passione e tenacia, tramandata di generazione in generazione.
La storia della famiglia Gulì
Gulì, ha dedicato la sua vita al lavoro del tessitore, ereditando un’arte antica dal nonno Giuseppe, che nel 1882, con soli 186 lire guadagnati al servizio militare, acquistò quattro telai di legno per seta. La contessa di Mazzarino affidò al nonno la realizzazione dei damaschi per il suo palazzo, e il nome di Gulì divenne sinonimo di qualità e tradizione.
Il giovane Giuseppe entrò nell’azienda di famiglia, la “filatura e tessitura Giuseppe Gulì fu Vincenzo spa” fondata nel 1882, contribuendo al successo e alla crescita dell’attività. Nonostante le difficoltà del periodo fascista, la produzione della Gulì non si fermò mai, e dopo la guerra l’azienda si espanse, aprendo un secondo punto vendita in via Bandiera.
Peppino Gulì ha onorato il motto di famiglia “perseverare e vinci”, impresso nel logo insieme all’immagine dell’aquila col genio di Palermo. La forza e l’intraprendenza di Gulì hanno portato l’azienda al successo, culminando con l’apertura di un nuovo stabilimento nella zona industriale di Carini.
Nel 1998, Peppino Gulì è stato nominato cavaliere del lavoro, un riconoscimento importante per la sua lunga e prestigiosa carriera. La Gulì è una delle realtà industriali siciliane più longeve, che vanta oltre un secolo di attività e di tradizione.
Il piano regolatore del 1994, la crisi dell’azienda
Il piano regolatore del 1994 decretò la fabbrica di via Noce “netto storico”, un riconoscimento che, se da un lato celebrava il valore storico dell’edificio, dall’altro ne limitava lo sviluppo, rendendo impossibili qualsiasi ampliamento e modernizzazione. La concorrenza sleale e l’abbassamento della qualità generale del mercato hanno contribuito al declino dell’azienda. La Gulì, con i suoi prodotti di alta qualità, non poteva competere con i prezzi stracciati dei concorrenti.
La fabbrica di via Noce, nonostante le difficoltà, ha continuato a funzionare fino al 1999, quando la produzione è stata spostata a Carini. La chiusura definitiva è arrivata nel 2003, segnando la fine di un’epopea.
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