Oltre una ventina di riserve naturali siciliane condannate a morte del governo a causa dei pesantissimi tagli operati nei loro confronti. Dal 16 aprile, secondo quanto intimato da una nota dell’assessorato Territorio ed Ambiente, numerosissime aree gestite da associazioni ambientaliste dovranno chiudere i cancelli per mancanza di fondi.

Il M5S all’Ars aveva provato a correre al loro capezzale in occasione dell’ultima finanziaria con un emendamento (a firma di Valentina Palmeri) dichiarato inammissibile.

“Ancora una volta – dice la deputata – mi chiedo su che cosa si voglia puntare in questa isola. L’ambiente è al centro dei problemi globali, ma nel nostro Paese stenta a diventare il centro della politica nazionale e della politica regionale, dove la situazione è drammatica, considerando quello che succede o che, soprattutto non succede, vista la mancanza dei piani e di leggi di tutela del mare, della costa, del suolo agricolo. Governo sempre più miope e disallineato dall’Europa per gestione dei rifiuti, difesa del suolo, urbanistica, sistema delle aree protette, tutela della biodiversità, piano energetico, risorse idriche”

“La cosa che più ci colpisce – prosegue la deputata – sono le dichiarazioni parzialmente contrastanti dei dirigenti regionali, di totale chiusura, e dell’assessore. Vorremmo capire chi decide la politica in questa Regione. Sulla questione non intendiamo abbassare l’attenzione. Chiederemo immediatamente l’audizione dell’assessore Croce in quarta commissione all’Ars”.

“Mi stupisce – afferma il deputato Giampiero Trizzino – chi ancora non ha capito qual è la politica del partito democratico. Ogni anno, per ogni finanziaria, ho presentato gli emendamenti di ricapitalizzazione a favore delle aree naturali protette. Ed ogni anno, puntualmente Crocetta li ha rimandati al mittente. Cosa c’è da stupirsi? Il Pd, da Crocetta a Faraone, ha puntato sull’industria pesante, dimenticando quali sono le vere risorse della Sicilia”.

— , secondo quanto intimato da una nota dell’assessorato Territorio ed Ambiente, numerosissime aree gestite da associazioni ambientaliste dovranno chiudere i cancelli per mancanza di fondi.
Il M5S all’Ars aveva provato a correre al loro capezzale in occasione dell’ultima finanziaria con un emendamento (a firma di Valentina Palmeri) dichiarato inammissibile.

“Ancora una volta – dice la deputata – mi chiedo su che cosa si voglia puntare in questa isola. L’ambiente è al centro dei problemi globali, ma nel nostro Paese stenta a diventare il centro della politica nazionale e della politica regionale, dove la situazione è drammatica, considerando quello che succede o che, soprattutto non succede, vista la mancanza dei piani e di leggi di tutela del mare, della costa, del suolo agricolo. Governo sempre più miope e disallineato dall’Europa per gestione dei rifiuti, difesa del suolo, urbanistica, sistema delle aree protette, tutela della biodiversità, piano energetico, risorse idriche”

“La cosa che più ci colpisce – prosegue la deputata – sono le dichiarazioni parzialmente contrastanti dei dirigenti regionali, di totale chiusura, e dell’assessore. Vorremmo capire chi decide la politica in questa Regione. Sulla questione non intendiamo abbassare l’attenzione. Chiederemo immediatamente l’audizione dell’assessore Croce in quarta commissione all’Ars”.

“Mi stupisce – afferma il deputato Giampiero Trizzino – chi ancora non ha capito qual è la politica del partito democratico. Ogni anno, per ogni finanziaria, ho presentato gli emendamenti di ricapitalizzazione a favore delle aree naturali protette. Ed ogni anno, puntualmente Crocetta li ha rimandati al mittente. Cosa c’è da stupirsi? Il Pd, da Crocetta a Faraone, ha puntato sull’industria pesante, dimenticando quali sono le vere risorse della Sicilia”.

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