Addio al palermitano Marcello Cerasola, 65 anni, scomparso prematuramente per cause non ancora del tutto chiare. L’uomo lascia due figli. La terribile notizia di questa mattina lascia sgomenti amici e parenti che si uniscono al cordoglio. Era direttore dell’area di formazione presso il centro “Cirpe” (centro iniziative ricerche e programmazione economica), si era laureato nell’83 in agraria presso l’università degli studi di Palermo ed era tanto stimato dai colleghi tanto che veniva definito come “uno degli agronomi con la A maiuscola”.

Amava stare a contatto con la natura, i viaggi e le nuove avventure, sempre con lo zaino in spalla alla ricerca di nuovi stimoli dalla vita.  L’estremo saluto verrà dato giorno 23 maggio alle ore 10.30 presso la chiesa Santa Luisa De Marillac.

L’affetto degli amici sui social

Empatico, generoso e grande lavoratore sono solo alcuni degli aggettivi con Marcello viene ricordato da amici e parenti. In numerosi hanno condiviso vecchi ricordi legati all’uomo: “Ciao carissimo Marcello. Oggi hai lasciato la vita terrena per raggiungere la casa del padre, dove ti ricongiungerai ai tuoi cari che ti hanno preceduto. Uomo umile, generoso e sempre dispensatore di pensieri di pace, fratellanza ed uguaglianza. Nonostante il tuo alto profilo culturale, non “te la sei mai tirata”. Sei sempre stato vicino a tutti, a prescindere dal profilo culturale e sociale.

Grande ed ospitale padrone di casa nella tua “Villa Arzilla”, divenuta per tua volontà, il punto di ritrovo dei tui amici con grande senso di comunità e fratellanza. Scommetto che già stai “cazzeggiando” con l’amico di sempre Giuseppe che ti ha preceduto e state organizzando un cicchetto e tanto casino. Riposa in pace amico mio Marcello Cerasola .Che la terra ti sia lieve” – scrive un utente -.

Poi ancora: “Un abbraccio forte a mio cugino, e condoglianze a tutta la famiglia. Ci siamo visti l’ultima volta in armonia ed allegria. A distanza di anni quel ricordo é sempre vivo nella mia mente e in quella della mia compagna. Sit Tibi Terra Levis” – scrive un cugino –

Un collega lo ha affettuosamente ricordato con queste parole: “Per molti siamo stati la coppia delle meraviglie, intuito, entusiasmo ed empatia e con piccole cose e tanto lavoro, abbiamo portato un raggio di speranza nel cuore di tanti ragazzi e ragazze a Brancaccio. Ci hanno preso per folli e visionari. Amico mio te ne sei andato troppo presto ed il cuore soffre perché avremmo, forse anche dovuto, fare tante altre cose. Ora sarai lì a fare casino e caciara, perché sei energia pura e non riesci a stare dentro le regole. Ti abbraccio fratello con tutto il mio cuore. Ciao Marci. Mi mancherai.”

 

 

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