Josè Mourinho non è più l’allenatore del Manchester United: questa è la notizia del giorno per quanto riguarda il calcio internazionale. Un addio che rimane ancora avvolto nel mistero. Non si sa se effettivamente sia stato il portoghese a lasciare i Red Devils (difficile immaginarlo) o se la società inglese ha optato per il suo esonero.

In qualsiasi caso si tratta della terza avventura consecutiva che finsce non con rose e fiori, dopo il Real Madrid e il ritorno al Chelsea. Ora il club storicamente più glorioso d’Inghilterra verrà con tutta probabilità guidato da Michael Carrick fino a fine stagione. Ma Mourinho perchè mai dovrebbe essere legato a Palermo? I più giovani non ricorderanno, ma qualche adulto attento certamente si.

Era il 2004 e lo Special One (o forse ex Special One) allenava il Chelsea: al Daily Mirror rilasciò un’intervista prepartita di Porto – Chelsea e il tecnico dichiarò di affrontarla con cinque guardie del corpo. Mou disse: “Del resto è come andare a Palermo, ci sono gli stessi rischi“.

Il riferimento era chiaramente alla Mafia e alla criminalità che a suo dire accomunava la città di Oporto a quella del capoluogo siciliano. Non nascondiamoci, non è che possiamo negare che la nostra città sia la Svizzera ma sicuramente quella dell’allenatore lusitano fu una caduta di stile e una battuta quantomeno inopportuna.

Una dichiarazione inutile, senza senso e strana allo stesso tempo, se si considera che Josè ha fatto della capacità comunicativa il cardine della propria carriera. Dichiarazioni che scatenarono polemiche su polemiche e a rispondere furono in diversi: da Zamparini a Cuffaro passando per gli innumerevoli tifosi che mandarono cartoline e mail alla redazione del giornale inglese che pubblicò l’intervista.

Mourinho si premurò a scusarsi dichiarando di non volere offendere la città di palermo o i suoi cittadini. Quando venne in Sicilia come allenatore dell’Inter ci tentò anche l’ex direttore nerazzurro Branca a smorzare i toni: “Furono dichiarazioni in un contesto storico ben preciso. Non voleva offendere nessuno, ho molti amici in Sicilia è una bellissima terra”.

I tifosi palermitani sarebbero pronti a perdonare Mou e ad accettarlo come nuovo tecnico dei rosanero? Difficile dirlo, sicuramente in questo momento della storia calcistica del Palermo ci sarebbe proprio bisogno di un uomo di tale carisma. Ma comunque, questo “pericolo” non c’è, siamo in Serie B e a sentire Zamparini sembra quasi che dobbiamo dire grazie.