L’afflusso dei turisti a Piano Battaglia, località sciistica delle Madonie, in provincia di Palermo, continua in modo regolare, grazie soprattutto al lavoro del Nucleo interforze presente sulle strade di accesso”. A dirlo è l’ente Parco delle Madonie che in una nota fa il bilancio dell’ultimo fine settimana.

In crescita i visitatori a Piano Battaglia

“Il numero dei visitatori che risulta dal monitoraggio reso dalla Città Metropolitana di Palermo – si legge in una nota dell’ente Parco delle Madonie – continua a evidenziare una netta ripresa turistica della località sciistica, rinomata per i più esperti, anche per la sua grande valenza geologica. E’ proprio di fronte agli impianti di risalita, che si trova, infatti, l’inghiottitoio della Battaglietta, dal quale si diparte l’omonimo sentiero geologico che arrivando fino a Portella Colla, consente di osservare le forme carsiche degli ammassi carbonatici che costituiscono i rilievi dell’area montuosa di Piano Battaglia e, dove si possono vedere a occhio nudo, fossili di coralli e conchiglie restituiti dal mare”.

I dati dell’ultimo fine settimana

Secondo i dati in possesso dell’ente l’afflusso, in questo ultimo week end è stato di 5.562 persone di cui almeno 4.351 provenienti da Petralia Sottana, oltre la presenza di 40 autobus e 2.412 automezzi (fonte Città metropolitana). “È anche grazie all’impegno della Città Metropolitana – dice il commissario dell’Ente Parco delle Madonie Caltagirone – che è garantita l’operatività della stazione sciistica”.

“Migliorare l’offerta turistica”

Nei giorni scorsi il via agli impianti di risalita dalla Città Metropolitana. “Con l’impianto di risalita funzionante – continua Caltagirone – si può percepire l’effettiva capacità ricettiva della stazione sciistica. E inoltre, la sinergia instaurata tra le amministrazioni afferenti ai Comuni di Isnello, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, l’ente Parco con la Città metropolitana, consente di migliorare l’offerta turistica, non solo in relazione alla disponibilità di risorse umane ed economiche, ma genera forme di partecipazione attiva all’interno di una area protetta, grazie anche alla tutela ambientale garantita dalla stessa Città Metropolitana”.