Quattro condanne e un’assoluzione per la brutale aggressione razzista che si consumò 5 anni fa tra Partinico e Trappeto, nel Palermitano. La seconda sezione penale del tribunale di Palermo ha inflitto complessivamente 16 anni agli imputati che hanno affrontato in primo grado il processo in ordinario. Altri quattro invece sono andati in abbreviato.
Le condanne
la pena più alta è stata inflitta ad Antonino Rossello, 45 anni, a 5 anni e mezzo; Antonino D’Angelo, 23 anni, e Maria Cristina Schirò, 32 anni, hanno avuto invece 3 anni e mezzo; altri 3 anni invece per Giacomo Vitale di 76 anni. Unico assolto il nipote di quest’ultimo, suo omonimo, di 35 anni, difeso dall’avvocato Cinzia Pecoraro.
I fatti
Nella notte di ferragosto del 2018 quattro gambiani furono aggrediti, e con loro anche l’educatrice che li stava accompagnando. Nel corso delle indagini dei carabinieri fu ricostruito che avvenne una vera e propria aggressione a sfondo razzista. In 9 hanno iniziato ad insultare quattro giovani migranti prima nella spiaggia di Trappeto. Le vittime hanno quindi deciso di scappare e tornare indietro verso Partinico rifugiandosi all’interno del pulmino. Ma una volta giunti a Partinico gli aggressori hanno sbarrato la strada con diverse auto.
“Noi siamo giovani come voi e siamo qui solo per divertirci in spiaggia”. Questo avrebbe risposto uno dei ragazzi extracomunitari agli insulti e alle minacce di morte accompagnate dall’invito violento ad andare via. Una scena alla quale hanno assistito parecchi bagnanti che hanno chiamato la polizia e i carabinieri. Fra loro c’era anche un poliziotto fuori servizio che ha dato, a sua volta, l’allarme per quel che stava accadendo.
Il pestaggio
In due sono rimasti per difendere l’educatrice, visto il gran numero di persone da fronteggiare. Le vittime sono riuscite a tornare nella casa di accoglienza alle 5 del mattino e sono state convinte a sporgere denuncia.
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