Ai lavoratori della Gesip spetta il Trf anche per il periodo in cui erano posti in cassa integrazione. Ai dipendenti, transitati oggi in Reset, spettano dunque tra i 3.500 e i 4.500 euro lordi in più rispetto a quanto prospettato dall’azienda fallita.
È quanto sancisce la sezione fallimentare del Tribunale di Palermo che ha accolto i primi ricorsi sul fallimento della vecchia municipalizzata Gesip promossi dagli ex dipendenti, che si erano visti negare il trattamento di fine rapporto nel periodo in cui erano in cassa integrazione in deroga. Secondo l’avvocato Maria Gabriella Saia “è una pronuncia storica in quanto non ci sono precedenti giurisprudenziali in merito”. E David Fell, Rsa del sindacato Ursas-Sadirs spiega che “cercheremo di tutelare il maggior numero di lavoratori”.
La vicenda risale al 2015 quando i lavoratori chiesero l’ammissione in linea privilegiata al fallimento dell’azienda del Tfr maturato, per circa 12 mila euro ciascuno. Il giudice li ammise però per circa 7 mila euro rigettando la differenza. Secondo la curatela fallimentare quelle somme erano dovute dall’Inps e non dall’azienda perchè corrisposte dall’istituto di previdenza coi soldi pubblici. I giudici invece adesso hanno dato ragione ai lavoratori, che potranno avere i soldi subito grazie a un’anticipazione dell’Inps.
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