Protestano gli agricoltori siciliani. Ancora una volta, lavoratori ed imprenditori del settore primario si sono ritrovati a Palermo per gridare alla politica regionale i propri problemi, le difficoltà attraversate in questo difficile inizio di 2024. Ma se in inverno il leitmotiv delle protesta riguardava le politiche europee, in particolare il famoso Green Deal sulle importazioni, oggi il “nemico” da affrontare è un altro, ben più difficile da arginare: la siccità. Le precipitazioni sono state scarse. Pozzi e dighe sono praticamente prosciugati. Fatto che riduce di molto l’acqua utilizzabile per le campagne e, di conseguenza, il foraggio da destinare al bestiame. E di fronte c’è la stagione estiva, non tradizionalmente mite in Sicilia. Insomma, più passa il tempo, più la preoccupazione degli agricoltori siciliani cresce.

Più di mille per la protesta degli agricoltori a Palermo

Punti di domanda messi in evidenza nella manifestazione di oggi organizzata a Palermo da Coldiretti Sicilia. Gli agricoltori siciliani si sono dati appuntamento al Foro Italico a partire dalle 7.30, per poi dirigersi verso piazza Marina, luogo di partenza del corteo. Più di un migliaio i presenti, i quali si sono fatti sentire con cori e slogan gridati a ritmo di tamburi. Intorno alle 10, il gruppo di manifestanti ha iniziato la propria marcia verso piazza Indipendenza, sede della presidenza della Regione Siciliana. Luogo nel quale i vertici della sigla agricola terranno un presidio per sensibilizzare l’attenzione del governatore Renato Schifani. Alla manifestazione in tanti si sono rivolti all’ex presidente del Senato, chi con cartelli e chi con la propria voce.

“Senza agricoltori le campagne non si coltivano – ha dichiarato Rosario Pirruccello, agricoltori nisseno presente oggi a Palermo -. La siccità ha provocato una carenza di fieno per le mucche. Abbiamo avuto danni enormi. Il presidente Schifani deve fare qualcosa“. All’interno dell’accordo sui fondi FSC firmato ieri alla presenza della premier Giorgia Meloni, ci sono dei capitoli di spesa proprio dedicati al settore agricolo. Ma per qualcuno potrebbe non bastare, anche alla luce delle polemiche sollevate dal mondo delle opposizioni all’Ars.

I problemi: danni della siccità ma non solo

Ma mentre la politica discute, i problemi aumentano giorno dopo giorno. “Il problema principale è la siccità – sottolinea Alfio Di Giorgio, imprenditore siracusano -. Sta provocando dei danni enormi alla nostra azienda. Il fabbisogno idrico non basta mai. Io sono un produttore agrumicolo con cento ettari di terreno. Il nostro raccolto è ancora in fase di fioritura, quindi non conosciamo il quantitativo dei danni. Ma di certo non possiamo essere positivi”. C’è chi invece una stima dei danni subiti l’ha già fatta. “La mia azienda lavora con i cereali – ha dichiarato Michele Assennato, imprenditore di Caltanissetta -. Abbiamo avuto un calo dell’80%. Senza parlare dei problemi per gli animali, rimasti senza acqua e senza foraggio. Chiediamo un aiuto economico per portare avanti le nostre attività e per garantire un futuro ai nostri figli”.

C’è chi poi ha rievocato i temi delle manifestazioni tenute fra gennaio e marzo. A cominciare dall’impatto negativo delle politiche europee sull’economia dell’Isola. “Vogliamo che il nostro made in Italy venga tutelato – ha evidenziato Maria Migliore -. Basta importazioni. Ci sono prodotti di cui non si sa la provenienza. In Sicilia non ci manca niente. Vogliamo avere i nostri diritti. L’Europa fa una legge per tutti gli stati. Non va bene. Ognuno ha le sue peculiarità. La PAC (Politica Agricola Comune) sta rovinando l’agricoltura siciliana. Noi abbiamo un territorio, la Svezia o la Germania un altro”.

Schifani: “Grande attenzione a problemi degli agricoltori”

Una delegazione di manifestanti è stata poi ricevuta da un gruppo di tecnici della presidenza della Regione guidato dal Capo di Gabinetto Salvatore Sammartano. Durante il confronto, svoltosi in un clima di collaborazione, i rappresentanti hanno condiviso le preoccupazioni degli agricoltori, ricordando al contempo i provvedimenti assunti dal Governo regionale. Fra questi l’assegnazione di venti milioni di euro per le misure più urgenti. “Sono provvedimenti – ha sottolineato il governatore Renato Schifani – che dimostrano la grande attenzione e l’operatività di Palazzo d’Orléans verso un settore fondamentale dell’economia siciliana. C’è sempre stata e continua a esserci estrema disponibilità al dialogo, nella convinzione che soluzioni efficaci possano arrivare dalla condivisione di proposte e strategie. Occorre però essere consapevoli che bisogna individuare i percorsi più idonei dal punto di vista amministrativo e finanziario”.

Coldiretti è stata anche rassicurata sul fatto che a breve saranno erogati i dieci milioni di contributi in favore del comparto zootecnico. La Regione ha recepito la proposta dell’associazione per rendere più immediato il pagamento agli imprenditori per l’acquisto di foraggio. Tra le soluzioni sulle quali sarà verificata la percorribilità, ci sono gli interventi per i danni subiti dai cereali e dalle foraggere, l’emanazione di un piano straordinario di gestione della fauna selvatica, la moratoria dei debiti delle imprese agricole e agroalimentari e l’istituzione di un tavolo politico e strategico sulle tematiche generali del settore agricolo.

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