Prosegue imperterrita la marcia degli agricoltori siciliani. Lavoratori ed imprenditori isolani si apprestano ad un’altra giornata di proteste, seguendo il solco tracciato dalla mobilitazione nazionale e, ancor prima, dai “colleghi” transalpini e tedeschi. Dall’Emilia Romagna alla Campania, passando per Campania e Calabria. Le immagini dei trattori a passo rilento sulle strade del Bel Paese corrono invece molto veloci sui social. In tal senso, la Sicilia è uno dei fronti più attivi della protesta. Oggi infatti, gli agricoltori siciliani hanno intrapreso una nuova manifestazione sulla strada statale Palermo-Sciacca. Oltre 300 i mezzi che si sono radunati questa mattina in quel di San Cipirello e che stanno percorrendo la SS624 a bassa velocità fino alla svincolo di Giacalone. Ma non è la sola manifestazione indetta sull’Isola. In piazza anche gli agricoltori ragusani, che hanno indetto un presidio in quel di Ispica.

Nuovo corteo di trattori sulla Palermo-Sciacca

Sul fronte palermitano, gli agricoltori si sono radunati intorno alle 9 a San Cipirello, per poi entrare sullo scorrimento veloce. Una lunga marcia di mezzi che ha chiaramente comportato diversi disagi alla viabilità non solo sulla Palermo-Sciacca ma anche per tutto il traffico veicolare in entrata ed uscita dai comuni della Provincia. In tal senso, già da ieri si era attivata la macchina dei sindaci, che hanno invitato i cittadini ad intraprendere percorsi alternativi. “Si consiglia di percorrere in direzione da Piana degli Albanesi a Palermo e ritorno la vecchia strada SP 5 Piana – Altofonte – Villagrazia – Palermo” ha raccomandato il sindaco di Piana degli Albanesi Rosario Petta ai propri concittadini. Ciò almeno fino alla fine della manifestazione, attesa per le 17.

Nuove proteste attese in settimana e nel weekend

La protesta dovrebbe proseguire ad oltranza, in attesa di risposte dal mondo politico. Ma ad oggi, nè da Roma nè da Palazzo Orleans sembrano essere arrivate proposte convincenti. E, nei giorni scorsi, i manifestanti hanno puntato il dito proprio sulla politica, oltre che sulle organizzazioni sindacali di categoria. “Ci sentiamo traditi”, ha dichiarato Franco Calderone, organizzatore del presidio convocato lunedì alla Prefettura di Palermo. Quella odierna non è però l’ultima manifestazione convocata dagli agricoltori. Sempre in data odierna, è previsto un nuovo corteo anche in provincia di Trapani, mentre domani gli agricoltori si sposteranno verso Agrigento, più precisamente in piazza Aldo Moro. Proteste che, secondo indiscrezioni, dovrebbero proseguire anche nel weekend fra le Madonie, Ragusa e Palermo.

Le ragioni della protesta

Fra i motivi di dissenso dei manifestanti, vi sono “le politiche dell’UE, dell’Italia e della Regione Siciliana che favoriscono la vendita di prodotti non salubri a danno di quelli siciliani; la mancanza di misure concrete a sostegno dell’agricoltura e dell’allevamento, schiacciati da costi di produzione schizzati alle stelle; la svendita dei terreni alle multinazionali dell’energia; l’inserimento di carne sintetica, cibo preparato nei laboratori e di tutti quei prodotti alimentari che, a differenza dei prodotti siciliani, sono nocivi per la salute; lo spopolamento della Sicilia a causa della continua emigrazione di giovani”.

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