si sono riuniti nella rete "l'isola che c'è"

Agricoltura biologica, piccoli imprenditori e deputati presentano disegno di legge regionale

Questa mattina a Palazzo dei Normanni si è svolta la conferenza di presentazione della proposta di legge regionale ispirata ai principi dell’agricoltura biologica e finalizzata a disegnare e gestire sistemi agro-alimentari sostenibili.

La proposta di legge, 14 articoli, è il frutto del percorso condiviso e di co-progettazione tra un gran numero di realtà riunite nella rete L’Isola che c’è e una rappresentanza trasversale di deputati dell’Ars.

Si tratta di una proficua sperimentazione di rapporto complementare tra democrazia partecipativa e democrazia rappresentativa. La Regione Siciliana si doterà, quindi, di uno strumento che guarda alla produzione alimentare basata sull’interazione tra le migliori prassi in materia di tutela ambientale e azione per il clima, favorendo la conservazione della biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, e garantendo l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e di norme inerenti la qualità dei prodotti a tutela della salute dei cittadini consumatori.

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Il disegno di legge, inoltre, mira a promuovere il corto raggio, i mercatini locali, i negozi di vicinato, le filiere corte per favorire le produzioni e i consumi locali salvaguardando gli elementi del paesaggio naturale. Il percorso, durato un anno, ha visto coinvolti i rappresentanti di circa 60 realtà operanti nei territori in diversi ambiti e una schiera trasversale di deputati Ars.

L’articolato di legge rappresenta la sperimentazione di un metodo che prevede la dimensione paritaria, nel rispetto di ruoli e funzioni, tra rappresentanti e quel segmento di società quotidianamente impegnata in prassi di cambiamento sostanziale sul piano sociale, culturale, economico.

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Tra le novità contenute nella proposta di legge, all’art. 5, l’adozione del Piano d’azione regionale per l’agricoltura biologica e per l’acquacoltura biologica, che ha come obiettivi, fra gli altri, quello di favorire la conversione al metodo biologico delle imprese agricole e agroalimentari con particolare riguardo alle piccole e medie aziende agricole e dell’acquacoltura, anche attraverso l’individuazione e l’utilizzo degli strumenti di attivazione delle politiche di sviluppo rurale; sostenere la costituzione di forme associative per rafforzare l’organizzazione della filiera dei prodotti biologici, ponendo particolare attenzione al ruolo delle piccole e medie aziende agricole all’interno della filiera; incentivare il consumo dei prodotti biologici prodotti.

All’art. 7 viene prevista la costituzione dei biodistretti agroalimentari con la finalità di promuovere l’uso sostenibile delle risorse naturali e locali nei processi produttivi agricoli, finalizzato alla tutela degli ecosistemi e sostenere le attività collegate all’agricoltura biologica, quali la somministrazione di cibi biologici nella ristorazione pubblica e collettiva, la vendita diretta di prodotti biologici, l’attività agrituristica, il turismo rurale, le azioni finalizzate alla tutela, alla valorizzazione e alla conservazione della biodiversità agricola e naturale e l’agricoltura sociale.

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