Il comparto agricolo in Sicilia è colpito da una crisi senza precedenti che nel 2015 ha registrato punte di gravità assoluta, complici anche le inaccettabili inadempienze del governo regionale in merito al pagamento dei contributi del bando 2013 sull’agricoltura biologica. Il Governo metta a punto un provvedimento di sospensione per tre anni sulla riscossione di tutti i debiti generati in agricoltura (cartelle Serit, debiti Inps, Inail, Conto dipendente etc.) in Sicilia fermando anche tutte le procedure di esecuzione attivate dal sistema bancario”.

E’ quanto chiedono i senatori siciliani del gruppo Alleanza Liberalpopolare-Autonomie, Giuseppe Compagnone, Antonio Scavone e Giuseppe Ruvolo, ai ministri Maurizio Martina (Agricoltura), Federica Guidi (Sviluppo Economico) e Pier Carlo Padoan (Economia), in un’interpellanza urgente firmata anche dai senatori Giovanni Mauro, Antonio D’Alì, Venera Padua, Giuseppe Pagano, Pamela Orru e Bruno Mancuso.

“Gli agricoltori – si legge nell’interpellanza – non sono più in grado di far fronte al pagamento delle imposte, si sono indebitati e, di conseguenza, si sono moltiplicate le iscrizioni a ruolo dei mancati pagamenti e le azioni esecutive. Sono fallite tantissime aziende e sono stati attivati procedimenti penali nei confronti dei soggetti per i quali l’omesso pagamento è fonte di sanzione penale. Insomma, una situazione insostenibile in una Regione come la Sicilia in cui l’agricoltura riveste un’importanza fondamentale e strategica e rappresenta il sostentamento per moltissime famiglie, oggi in ginocchio. Il governo rifletta sulla sospensione dei procedimenti penali derivanti dall’omesso versamento di imposte e tributi e studi una serie di provvedimenti per scongiurare il crollo dell’intero comparto con i disagi sociali drammatici che porterebbe”.

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