Terapie chemioterapiche ospedaliere ed esami a scartamento ridotto per le feste di fine anno al policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo. A denunciarlo è Igor Gelarda, consigliere comunale della Lega e responsabile regionale agli enti locali del partito guidato dal vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, affiancato a Sala delle Lapidi da Elio Ficarra.

“Nel reparto di oncologia medica della clinica universitaria – dicono Gelarda e Ficarra – prima delle feste è comparso questo avviso: nei giorni 24 e 31 dicembre non saranno effettuati né trattamenti antiblastici, né prelievi. Praticamente significa – spiegano gli esponenti del Carroccio – lo stop alle terapie chemioterapiche sia per il ponte di Natale che per quello di Capodanno”.

Il ricorso al cosiddetto day-hospital, dove i malati si recano in giorni prestabiliti, è la modalità più comune per eseguire le terapie anti-tumorali. Negli appositi ambulatori si resta per il tempo necessario a eseguire gli esami preliminari al trattamento, a ricevere l’infusione del medicinale, per poi rientrare a casa in giornata.

“Non è accettabile che in un ospedale, terapie tanto importanti per la salute fisica e mentale di un malato – dicono i rappresentanti della Lega – siano sospese per le ferie di fine anno del personale con tanta leggerezza. Ci vuole più rispetto per i pazienti e per le loro famiglie”

Gelarda e Ficarra segnalano inoltre disagi per gli utenti rispetto agli orari per il ritiro dei farmaci oncologici presso l’Azienda sanitaria provinciale di via Giacomo Cusmano. “Lo sportello della farmacia è aperto il martedì dalle 9,30 alle 13,30 e dalle 15 alle 17,30 – dicono gli esponenti del Carroccio – mentre il venerdì il pubblico si riceve soltanto dalle 9,30 alle 13,30. Troppo poco”. Il lunedì, mercoledì e giovedì (come recita un avviso), la porta della farmacia resta inesorabilmente sbarrata.

“Per l’inopportuna sospensione delle cure oncologiche al policlinico e per i disagi sui giorni e orari di ricevimento al pubblico della farmacia dell’Asp – assicurano i rappresentanti della Lega – presenteremo un esposto al tribunale dei diritti del malato. La qualità della sanità siciliana è ancora molto lontana dal resto d’Italia – concludono Gelarda e Ficarra – e per questo è necessario invertire la rotta, applicando alle strutture sanitarie dell’Isola i modelli di efficienza di regioni come Lombardia e Veneto per fare sì che anche in Sicilia si possano ricevere le migliori cure in tempi ragionevolmente brevi”.