Nella penultima giornata del “Sole Luna Doc Film Festival”, sabato 25 giugno, il Festival si apre fin dal mattino nella ex Facoltà di Giurisprudenza (Aula Magna, Via Maqueda 172) con la tavola rotonda su “Diritto e cinema. Hate Speech, libertà di espressione e media”, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e UNAOC di Treviso. L’incontro, che punta a riflettere sulla capacità del cinema di problematizzare i temi dei diritti umani, sarà introdotto da Gianludovico De Martino di Montegiordano del Comitato Interministeriale per i Diritti Umani del Ministero degli Affari Esteri e Comunitari, e moderato da Isabel Trujillo, coordinatrice del Dottorato in Diritti umani dell’Università degli Studi di Palermo. Parteciperanno il Sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri e Comunitari, Benedetto Della Vedova, i registi Giancarlo Bocchi, Nouri Bouzid, Stefano Grossi, Gianni Massironi, i professori Roberto Cammarata (Università di Milano), Alessandro Spena (Università di Palermo). Frederic D’Agay (Fondation Saint Exupéry puor la jeunesse) e Mark Gibney (Raoul Wallenberg Institute OF Human Rights And Humanitarian Law).

Le proiezioni inizieranno alle 17, al Cinema De Seta (Cantieri Culturali alla Zisa, via Paolo Gili 8), con la rassegna fuori concorso dedicata all’assedio di Sarajevo: sarà presentato in anteprima nazionale Il ponte di Sarajevo del regista Giancarlo Bocchi: si tratta di un rigoroso film d’inchiesta che a partire da una piccola eppure tragica vicenda umana – la morte per dissanguamento di Moreno “Gabriele” Locatelli sul ponte di Vrbanja nel corso di un’azione dimostrativa atta a sciogliere l’assedio sulla città – arriva a disegnare un ritratto a tinte fosche sugli interessi criminosi che dalla guerra a oggi muovono le fila della politica della Repubblica di Bosnia.

I film in concorso cominceranno alle 18.30 con la proiezione de La mia casa e i miei coinquilini di Marcella Piccinini, delicato ricordo di Joyce Lussu, donna bellissima che ha intriso la sua vita di poesia, lotta contro il fascismo, amore per grandi uomini del secolo scorso.

A seguire, 16 Years Till Summer di Lou McLoughlan: il film dipinge il rientro a casa dopo 16 anni di carcere di un uomo, con un impegno e una complessità di sguardo davvero rari. 16 Years Till Summer è un insieme di cuore e testa, realismo magico e tragedia documentata.

Alle 21 il grande schermo del De Seta sarà tutto per El Solista de la Orquesta della spagnola Arantxa Echevarría, che racconta di Antonio, un giovane autistico dotato di orecchio assoluto: abilità che spetta solo a una persona su diecimila. Seguirà Not Yo Mama’s Movement, in cui la regista Rokhaya Diallo offre voce alla nuova generazione di attivisti che si oppone ai crescenti crimini contro gli afro-americani e rimarca, con la propria azione, il pensiero che l’America è tutt’altro che salva dai razzismi; a seguire Luoghi comuni di Angelo Loy, alla presenza del regista, che racconta una storia familiare di giovani egiziani che in Italia sognano di restare e di giovani egiziani che dall’Italia, invece, intendono andarsene.

Sempre dalle 21, nello Spazio Arena le proiezioni inizieranno con l’opera En Tránsito dello spagnolo Oskar Tejedor, viaggio attraverso i drammi delle donne che dall’America Latina muovono verso l’Europa, sole e strappate (forse) per sempre agli affetti familiari. Chiuderà la serata, Dreams behind the Wall, meravigliosa opera della regista Elena Herreros dove due bambini, Shada, nato a Gaza, e Ahmed, nato in Cisgiordania, conducono lo spettatore nelle loro vite e delle loro famiglie, strette entro le mura che delimitano l’orizzonte del popolo palestinese.

Ingresso libero a tutti i film.

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