Un narratore irrompe sulla scena, è cordiale ed elegante: ci vuole raccontare una storia che non sia altro che la verità. Per il cartellone domenicale del Teatro Libero, domenica 8 aprile alle 17 va in scena Pinocchio da Collodi nella riscrittura di Joël Pommerat per la regia di Luca Mazzone.

A raccontarci la storia è un narratore e la storia è quella di un pezzo di legno, che tra le mani desiderose di un anziano signore, diventa un burattino dotato di parola, è un narratore. Ma, come quella tutti i ragazzini di oggi, anche la sua parola è petulante e viziata: un’arma letale per ferire il padre e poter giustificare tutte le scorribande che lo porteranno lontano da lui. Però Pinocchio vivrà brutte avventure e capirà (o forse no) cosa davvero conta nella vita. La riscrittura di Pommerat traduce Pinocchio di Collodi in una storia che ben si confà alla società contemporanea, dove le figure immaginarie si traducono in figure reali. Pinocchio allora non è più il frutto di una vivace fantasia, ma diventa quasi la cronaca di quello che oggi può capitare, tra ladri, gentiluomini farabutti e, forse, qualche elegante fatina, a un ragazzino un po’ viziato.

«Ho incontrato nella mia vita Joël Pommerat la prima volta come drammaturgo, avendo letto e poi vissuto la messinscena della sua riscrittura della racconto popolare – racconta Luca Mazzone – Ebbi subito una bellissima sensazione: una scrittura semplice e diretta che riusciva a districarsi dentro i classici dell’infanzia, ritrovandone il senso in una teatralità magica. L’anno scorso ebbi la fortuna di vedere una sua messa in scena di un suo testo Cercles/Fictions, non potevo non approfittare dell’occasione datami dal festival di teatro francese “Focus Théâtre” di Maubeuge promosso tra gli altri da Culture France, al quale, l’Ambasciata di Francia in Italia mi aveva invitato. Ebbene, come per magia tutto quello che avevo vissuto dentro la mia testa chiudendo gli occhi e lasciando che la scrittura di Pommerat risuonasse dentro di me, potevo toccarlo con mano e vederlo nella sua scrittura scenica. È come se non ci fosse soluzione di continuità tra la sua drammaturgia e la sua scrittura scenica: la prima inevitabilmente ha in sé la seconda».

«Ho, dunque, voluto fortemente lavorare sul suo Pinocchio – continua – perché il suo Pinocchio riesce a trovare dentro la storia di Collodi una vena di forte contemporaneità, perché riesce a ridarne il valore ponendo l’accento su un linguaggio diretto, efficace, capace di accostare il fragile burattino di legno ad un ragazzino di oggi, riuscendo a denudare le criticità della società contemporanea, ma ponendosi al di fuori di qualsiasi concezione moralistica, non volendo spiegare, bensì mostrare».

PINOCCHIO

da Collodi di Joël Pommerat

domenica 8 aprile

traduzione di Caterina Gozzi

regia Luca Mazzone

con Giada Costa, Vincenzo Costanzo e Silvia Scuderi

ideazione animazioni Luca Mazzone e Pietro Vaglica – realizzate da Pietro Vaglica

illustrazioni Laura Beninati – costumi Lia Chiappara realizzati da Iole Rizzo

musiche Antonio Guida – luci Fiorenza Dado

produzione Teatro Libero Palermo

durata: 75 minuti