Scende in campo l’intelligenza artificiale per combattere il mercato delle opere d’arte rubate e per tutelare il patrimonio artistico. C’è che parla di un valore di oltre 10 miliardi di euro l’anno. Sarebbe questa la dimensione globale del furto e del traffico di opere d’arte, diventati ormai la terza voce di arricchimento per i network criminali, subito dopo droga e traffico d’armi.
Come possono aiutarci le tecnologie digitali? Lo spiega Salvatore Ripacavoli, Comandante dei Carabinieri TPC (Tutela patrimonio culturale) di Roma: “L’intelligenza artificiale che noi utilizziamo serve per identificare in rete le opere d’arte illecitamente sottratte e immesse sul mercato. Questo avviene attraverso un’attività di comparazione”. Ma tutta l’attività dei Carabinieri che si occupano di tutela del patrimonio soggiace alla legge degli algoritmi. “Il nostro sistema si chiama Leonardo è un vero e proprio archivio informatico, e riesce ad aggregare tutte le attività compiute che vengono tracciate sia in materia di prevenzione, sia in materia di repressione”.
Il convegno della Fondazione Wanted
A Palermo, nella sala Gialla di Palazzo dei Normanni, il convegno della Fondazione Wanted ha messo in mostra le ultime strategie per contrastare questo fenomeno criminale. Wanted, guidata da Ludovico Gippetto, si occupa di contrasto al traffico d’arte sin dal 1990.
Buttiglione, “AI macchina perfetta ma le scelte toccano agli esseri umani”
Ospite d’onore del convegno il filosofo e politico Rocco Buttiglione: da lui arriva una riflessione a cuore aperto sulle frontiere dell’Intelligenza artificiale e sulla necessità di mantenere al centro di tutto le scelte compiute dall’uomo. “Il problema dell’intelligenza artificiale è la perfezione dei suoi calcoli. Pensiamo alle possibilità in materia giurisdizionale. Tutti i dati vengono accumulati e messi nella disponibilità di un giudice che potrà decidere. Ma quanto resta fuori della vita reale? Io, perciò, continuo a nutrire qualche dubbio sul fatto che scelte così delicate possano essere fatte solo dalle macchine e dagli algoritmi”.
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