Palermo diventa crocevia di allarmi sicurezza. L’allarme baby gang incrocia l’allarme violenza sui rider. Un altro rider bersaglio di una gang nel centro storico. Ad essere aggredito, nei giorni scorsi, un lavoratore straniero, della piattaforma Glovo, che stava effettuando una consegna intorno alle 20 in vicolo Stalluzza, nei pressi della chiesa di S. Anna, al Capo. Il rider, che è stato circondato e aggredito da cinque ragazzi, ha presentato denuncia al comando dei carabinieri, di piazza Verdi.

L’appello dei sindacati

“L’ennesimo atto preoccupante e drammatico nei confronti di un rider che si svolge nel perimetro del centro storico, sempre più terra di nessuno dove si ripetono quotidianamente aggressioni e risse – dichiara il segretario generale Nidil Cgil Palermo Francesco Brugnone – Poche settimane fa un altro rider, sempre di nazionalità straniera, è stato aggredito in un’altra zona del centro storico e non ha voluto denunciare alle forze dell’ordine il fatto perché minacciato”

I precedenti

era già successo a settembre a Ballarò dove un rider di Just Eat era stato prima avvicinato e poi aggredito da un gruppo composto da nove persone, presumibilmente minorenni, che ha provato con schiaffi, spintoni e minacce a rubare zaino, bicicletta e lo stesso ordine che il corriere si stava accingendo a consegnare a domicilio nelle vicinanze.

Il rider ha reagito per proteggere il suo mezzo di lavoro e l’ordine che doveva consegnare ma la situazione è rapidamente degenerata. Alla fine il rider è riuscito a difendersi e a portare a termine la consegna. Quindi ha denunciato quanto accaduto alla stazione dei carabinieri di Palermo centro.

Un problema che va peggiorando e a cui trovare una soluzione sembra veramente difficile, nonostante gli appelli alla sicurezza.

Chiesto l’intervento del Comune di Palermo

“Chiediamo un intervento del Comune di Palermo – aggiunge Brugnone – per porre più attenzione alla criminalità diffusa ed estendere i controlli nelle zone più a rischio per tutelare i propri cittadini, i lavoratori e i turisti, spesso presi di mira, picchiati e rapinati. Invitiamo i rider a venire alla casa dei Rider in via Pignatelli Aragona 42 o all’ufficio Nidil Cgil, in via Meli, 5, per segnalare tutti i problemi, le mancanze, le preoccupazioni che si trovano ad affrontare durante la loro attività lavorativa sul territorio palermitano”.

A Catania rubano i mezzi dei rider

A Catania, invece, l’ultimo episodio riguarda i mezzi dei rider. La vicenda è della scorsa settimana ed è avvenuta in pieno giorno, verso l’ora di pranzo, quando un giovane rider di una nota azienda per la consegna di cibo a domicilio, era stato incaricato di ritirare il pranzo per un cliente, presso un fast food di Piazza Stesicoro.

Il ragazzo aveva, quindi, legato la bicicletta elettrica con cui effettua le consegne ad un palo della luce all’esterno del ristorante, ed era entrato per ritirare l’ordine. Mentre attendeva, aveva tuttavia notato con stupore un ragazzo suo coetaneo, che tronchese alla mano, stava tagliando la catena della sua bici, tentando di rubarla.

Il furto

Accortosi del tentativo di furto, il rider era quindi accorso per bloccare il ladro, che non volendo lasciare la presa dal ghiotto bottino, una bicicletta dal valore di circa 1.500 euro, aveva iniziato a picchiarlo con calci e pugni, per poi alla fine dileguarsi a piedi, non riuscendo comunque a portare a termine l’azione criminale.

Provvidenziale in quel momento l’intervento di una Gazzella del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Catania, che in servizio di pattugliamento, nell’attraversare via Etnea, giunta nella piazza, ha sorpreso il rapinatore proprio mentre, dopo aver colpito il rider con un pugno, cercava di scappare per i vicoli limitrofi.

I carabinieri sono quindi subito riusciti a fermarlo e ad arrestarlo, chiedendo immediatamente anche l’intervento dei medici del 118 per prestare aiuto alla vittima, che è stata trasportata presso il pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi, dove gli sono state diagnosticate fortunatamente solo lesioni lievi. Il rapinatore è stato posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ne ha convalidato l’arresto e disposto l’obbligo di firma.

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