Arrivano sei condanne nell’ambito dell’inchiesta sui biglietti falsi allo stadio Renzo Barbera di Palermo per i match del Palermo. Una vicenda che risale a quando i rosanero erano ancora in serie A e disputavano partite con squadre blasonate tanto da fare andare allo stadio perfino i defunti. La scoperta del giro di biglietti taroccati venne fatta dalla guardia di finanza che scoprì due gruppi organizzate allo scopo di falsificare i biglietti delle partite.

Ora arrivano, come riporta il Giornale di Sicilia, arrivano le prime condanne ed i primi rinvii a giudizio. Sono sei le persone che hanno deciso di patteggiare pene, tutte sospese, tra un anno e un anno ed otto mesi. Si tratta di un titolare di una ricevitoria di Termini Imerese, di due bagarini, due titolari di una ricevitoria di viale Piemonte e un altro indagato.

Il giudice per l’udienza preliminare ha anche disposto il rinvio a giudizio davanti alla quarta sezione del tribunale per altri cinque imputati tra i quali il leader ultrà del “Curva Nord Inferiore”, il suo presunto braccio destro e altre 4 persone. Altri 4 bagarini hanno scelto il rito abbreviato.

L’inchiesta ha permesso di scoprire che almeno 4 mila biglietti sarebbero stati falsificati nel corso dei campionati 2015-2016 e 2016-2017.  Una 18enne sarebbe entrata con un biglietto intestato a un bambino di 11, un uomo di 42 anni con quello di un bimbo mai nato, ma con il suo stesso nome. Per la partita Palermo-Lazio dell’8 aprile 2016 erano stati venduti anche diversi tagliandi intestati a una bambina nata nello stesso giorno dell’incontro e a un’altra nata addirittura il giorno dopo.

Per Palermo-Roma del 4 ottobre 2015 un uomo entrò allo stadio con un biglietto intestato a un pensionato morto da 4 anni. E sarebbero entrati allo stadio anche tifosi destinatari di Daspo e di diffide.