Fumata nera al termine del vertice a Roma nella sede del ministero dello Sviluppo economico sul caso dei 154 trasferimenti da Palermo a Rende (in Calabria) dei lavoratori Almaviva Conctact che si occupano della commessa Enel.

La riunione è terminata senza sostanziali novità, il tavolo è stato aggiornato al 27 ottobre ma venerdì, sempre al ministero, sono stati convocati Enel e il committente che si è aggiudicato la commessa, per affrontare il tema del cambio di appalto. Il Mise, intanto, ha comunicato di aver sollecitato al Parlamento l’approvazione delle modifiche all’articolo 24 bis sulla delocalizzazione.

Almaviva, lavoratori in protesta alla sede Enel: “Trasferimenti scelta scellerata e nefasta” (FOTO) (VIDEO)

“Noi abbiamo rispettato l’accordo di maggio,  è l’azienda che non fa altro che imporre decisioni unilaterali. Siamo tornati a chiedere il ritiro sia dei licenziamenti di Roma e Napoli sia dei trasferimenti di Palermo”. Ad affermarlo al termine del vertice al Mise sono Francesco Assisi segretario Fistel Cisl Palermo Trapani e Eliana Puma Rsu Fistel.

L’Azienda durante l’incontro ha ribadito di non essere in grado di ritirare le procedure di mobilità di Roma e Napoli e i trasferimenti di Palermo. “Se durante i tavoli le istituzioni nazionali e regionali – aggiungono i sindacalisti – si mostrano disponibili alla riforma del sistema degli appalti nel settore, poi le commesse vengono sempre assegnate al massimo ribasso mentre prosegue la delocalizzazione che, soprattutto in Albania, cresce continuamente”.

Le modifiche all’articolo 24 bis sulla delocalizzazione presentate in Senato, sono inserite in un percorso le cui tempistiche sono imprevedibili. “Intanto – aggiungono dalla Fistel Cisl – l’azienda si dice impossibilitata a ricollocare tutti i quasi 400 lavoratori Enel pur mostrando disponibilità a collaborare con chi si occuperà della commessa da gennaio”.

“L’obiettivo deve essere evitare i trasferimenti – conclude Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani – che per questi lavoratori vuol dire perdere il posto di lavoro. Ci aspettiamo di più dalle istituzioni, nazionali e regionali, della solidarietà e il sostegno delle proposte dei sindacati durante i tavoli, perché mentre si annunciano cambiamenti sulla delocalizzazione e sul massimo ribasso, vanno avanti le irregolarità nel settore e nessuna sanzione viene elevata contro chi assegna e vince gare al ribasso. Il mercato del call center è in forte crisi e dato che rappresenta una buona parte del settore produttivo locale e anche nazionale, è ora che dalla parole e annunci si passi alle azioni concrete”.

All’incontro ha preso parte, in rappresentanza del Comune di Palermo anche l’assessore Giovanna Marano: “Abbiamo ancora una volta espresso la nostra preoccupazione perché non vorremmo che il lavoro condotto per mesi col Governo nazionale per uscire dal tunnel della precedente grave crisi si concluda col trovarci in un altro tunnel di una altrettanto grave crisi.”

“Chiediamo all’azienda – ha aggiunto invece  il sindaco Leoluca Orlando – di contribuire a raffreddare il clima riconducendo quella che siamo coscienti essere una situazione delicata alla possibilità di un confronto serio e produttivo. Per questo è indispensabile sospendere i provvedimenti di licenziamento e di trasferimento e tornare ad un tavolo negoziale sotto l’egida del Governo nazionale, che sulla vicenda ha sempre mostrato grande sensibilità e attenzione.”