Torna ad esplodere la rabbia dei lavoratori Almaviva dopo l’incontro di ieri a Roma nel corso del quale l’azienda sembra aver comunicato alla Regione la propria intenzione di proseguire sulla strada dei licenziamenti non accogliendo le proposte avanzate perché non in grado di fronteggiare le perdite da un milione di euro al mese.

Mentre i rappresentanti sindacali sono a Roma per l’avvio della procedure che porterà, a fine maggio, al licenziamento di circa 3000 persone in Italia, 1670 delle quali a Palermo, i dipendenti sono tornati a concentrarsi in piazzale Francia per dar vita ad una serie di proteste spontanee.

Un gruppo di lavoratori resterà in zona Strasburgo mentre un secondo gruppo protesta davanti la sede Rai della Sicilia e un terzo sul ponte di via Belgio rallentando il traffico.

Mentre a Palermo si manifesta la società AlmavivA Contact rende noto di aver incontrato oggi, nella sede di Unindustria Roma, le Organizzazioni Sindacali nazionali e territoriali, unitamente alle Rappresentanze aziendali, per il primo esame congiunto previsto dalla procedura di riduzione del personale, avviata il 21 marzo scorso.

L’Azienda ha illustrato le misure contenute nel piano di riorganizzazione aziendale alla luce della “estrema gravità della situazione, determinata dalla crisi strutturale del settore italiano dei call center, segnato da perduranti fenomeni distorsivi, condizionato da un quadro normativo incerto e da costante elusione delle regole”.

“L’urgenza degli interventi – scrive Almaviva – risponde alla necessità di affrontare l’accertata insostenibilità delle attività dell’Azienda alle condizioni attuali e con i soli strumenti fino ad oggi disponibili, compreso l’ormai pluriennale ricorso agli ammortizzatori sociali”.

L’Azienda, tra l’altro, ha puntualizzato che “a fronte di un radicamento produttivo nei diversi territori che supera i quindici anni, la media del personale che si è avvalsa di sgravi contributivi negli ultimi sei anni è inferiore al 3,5%, attualmente pari all’1%”.

Almaviva Contact ha fatto presente che se, ad oggi, “non vi sono certamente le condizioni per interrompere la procedura, mantiene piena disponibilità a proseguire nell’analisi di ogni utile percorso diretto a rispondere alle gravi problematiche in atto, riconoscendo la responsabilità e la serietà delle Organizzazioni Sindacali in sede di discussione”.

L’ Azienda, inoltre, ha ribadito analoga “disponibilità al confronto con le Istituzioni competenti, nella convinzione che, nel rispetto reciproco, siano abbandonati toni di incomprensibile pregiudizio verso il ruolo aziendale e superate posizioni non rispondenti a fatti e realtà”.

“La novità nell’incontro di oggi con Almaviva è che la Slc Cgil ha chiesto che, in presenza di regole certe su inasprimento sanzioni su delocalizzazioni selvagge, ammortizzatori sociali e stop agli appalti al massimo ribasso, l’azienda cancelli alcune dichiarazioni che suonano come un de profundis: ovvero l’affermazione che le perdite finora accumulate da Almaviva sono irreversibili – dichiarano invece il segretario Slc Cgil Maurizio Rosso e Rosalba Vella, segreteria Slc Cgil Palermo – Per noi non esiste irreversibilità, alla luce del fatto che stiamo lottando tutti quanti per avere regole certe nel settore. E chiediamo che l’azienda si impegni in modo serio sul rilancio e apra con noi una discussione sulle politiche di sviluppo di tutti i centri italiani di Almaviva. L’azienda ci ha risposto di essere pronta alla discussione”.

L’Slc Cgil di Palermo ha “sfidato” l’azienda, oggi al tavolo che si è svolto a Roma con i sindacati, ad aprire una discussione sul rilancio, a partire soprattutto dei tre centri italiani in cui sono stati annunciati i licenziamenti per 3 mila lavoratori: Palermo, Roma e Napoli. “Abbiamo lanciato questa sfida. Dobbiamo rilanciare la discussione al tavolo innanzitutto per rivedere le decisioni sui tre call center colpiti- aggiungono Rosso e Vella – Finalmente abbiamo chiarito che questo settore è un pezzo industriale importante per l’Italia e che va fatto un ragionamento politico e industriale che porti occupazione e sviluppo. Basta con la politica degli annunci. Noi lotteremo fino alla fine per scongiurare i licenziamenti”.

Oggi un gruppo di lavoratori ha bloccato la via Belgio. In programma prossimamente altre iniziative a Palermo, da “Abbracciamo Almaviva”, alla partecipazione a Vivicittà, all’organizzazione di una pedalata.

“Chiuso con toni interlocutori,ma con un niente di fatto il tavolo tra le organizzazioni sindacali ed Almaviva, diventa sempre più urgente la convocazione di un tavolo in sede governativa,per una vertenza nazionale che ha l’impatto più forte sulla città di Palermo”. Lo hanno dichiarato il sindaco Leoluca Orlando e l’assessora alle Attività Produttive, Giovanna Marano.

Orlando ha anche aggiunto: “Si rompano gli indugi per scongiurare una crisi occupazionale che investirebbe tutto il Mezzogiorno del Paese”.

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