Secondo giorno di protesta dei dipendenti del call center Almaviva Contact che non si accontentano della promessa di un incontro a Roma per il prossimo 30 marzo e sono intenzionati a proseguire la loro protesta fino ad una soluzione della vertenza.

Due manifestazioni anche oggi. Una autorizzata davanti alla sede palermitana dell’Enel, una delle aziende para pubbliche committenti di Almaviva Contact.

Il traffico è, però, impazzito perché contemporaneamente un’altra manifestazione spontanea si sta svolgendo in via Cordova sotto la sede principale del call center. i manifestanti hanno causato la chiusura al traffico della strada ma sono tanti e anche lungo via libertà il traffico è rallentato. Le automobili devono procedere su una sola corsia ed anche i mezzi pubblici devono deviare il percorso uscendo dalla corsia riservata che procede nel senso opposto di marcia rispetto al traffico ordinario.

“Da domani partiremo con le assemblee e proteste in tutta la città – annuncia Eliana Puma Rsu Fistel Cisl – i lavoratori sono esasperati e finché non avranno risposte certe non si fermeranno”. Gli esuberi solo a Palermo 1670, riguardano anche lavoratori che si occupano della commessa Enel”.

“I committenti devono responsabilizzarsi, perché non si possono più accettare prezzi così bassi e troppo al di sotto del costo del lavoro. È iniziato il conto alla rovescia dei settantacinque giorni per la trattativa sulla mobilità, la tensione dei lavoratori è alle stelle , perché la convinzione radicata è che a rischio ci sono tutti i 5 mila posti di Almaviva Palermo. Non può passare sotto silenzio questa tragedia sociale”. Diverse iniziative di protesta, annunciano i sindacati verranno organizzate in questi giorni . “Il ministro Poletti ha mostrato disponibilità per affrontare a tutto campo la vertenza dei call center – spiegano Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani e Francesco Assisi segretario Fistel Cisl Palermo Trapani – l’azienda non chiuda le porte andando avanti con questo processo di riorganizzazione. Il governo nazionale, inoltre, deve prendere posizione con i committenti e con l’azienda per garantire il futuro dei lavoratori di Palermo. Serve subito il tavolo nazionale solo per Almaviva Palermo, oltre a quello fissato già per il 18 aprile sulla crisi dei call center”.

Sulla stessa linea anche la Cgil. “Oggi è la terza giornata di mobilitazione, i lavoratori non intendono mollare, la protesta continuerà a oltranza. Si fermerà solo quando verranno ritirati i licenziamenti”, dice Rosalba Vella, Slc Cgil Palermo.

“La tensione sale. Più passano i giorni e più il rischio dei licenziamenti fa aumentare la preoccupazione. La discussione deve essere portata velocemente sul tavolo nazionale, la Cgil lo chiede con grande forza – dichiara il segretario Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso – Alla luce delle dichiarazioni del ministro Poletti, la vertenza deve essere affrontata, prospettando soluzioni concrete, al tavolo del 18 aprile al Mise. Il tavolo nazionale è estremamente importante: gli impegni presi su delocalizzazioni, stop agli appalti al massimo ribasso e ammortizzatori sociali devono essere rispettati. Il governo alzi la voce con i committenti e pretenda il rispetto delle regole”.

 

 

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