Notte di trattativa al Ministero per tentare di disinnescare l’ennesima crisi del call center Almaviva di Palermo. Al tavolo di confronto c’erano il governo, le parti sociali, l’azienda Almaviva Contact, Enel e il committente Exprivia che opera per conto di Enel.

Alla richiesta di mantenimento dei livelli occupazionali è stata opposta una proposta che prevede, invece, il riassorbimento di 297 lavoratori rispetto ai 395 impegnati al momento da Almaviva quale call center Enel. Exprivia annuncia, poi, il ricorso a nuove assunzioni con il contratto a tutele crescenti, in pratica applicando il job act. una soluzione considerata inaccettabile dai sindacati.

A fronte di una apertura al dialogo e della richiesta avanzata anche dal governo per il mantenimento dei livelli occupazionali Almaviva ha annunciato la sospensione dei trasferimenti da Palermo a rende per una settimana. Per l’esattezza non si tratterà di una sospensione dei provvedimenti intrapresi ma solo del rinvio della loro attivazione.

Almaviva, dunque, non intraprenderà nel corso della prossima settimana azioni unilaterali di trasferimento dei dipendenti in attesa che la trattativa giunga ad un punto di accordo.

Per i sindacati si tratta solo di un risultato intermedio e non soddisfacente che rinvia il problema di una settimana. sette giorni durante i quali occorrerà trovare una soluzione ma ieri, intanto, Almaviva ha resi noti i propri conti annunciando perdite stratosferiche che non lasciano grandi margini di speranza per il mantenimento dei livelli occupazione.

“Di certo non è un risultato che ci rende soddisfatti, intanto però avremo a disposizione una settimana per le assemblee e per il nuovo tavolo già fissato per il 26 ottobre”. Ad affermarlo sono Francesco Assisi segretario Fistel Cisl Palermo Trapani e Eliana Puma Rsu Fistel, dopo la lunga trattativa al Mise di questa notte.

“Abbiamo chiesto al governo nazionale di pressare affinché si trovi una soluzione diversa che preservi le tutele acquisite dai lavoratori come l’anzianità di servizio, gli scatti di anzianità e le tutele del jobs act, e inoltre per la revoca definitiva dei trasferimenti”. Intanto stasera i lavoratori si ritroveranno alle ore 20 davanti il Teatro Santa Cecilia dove è atteso il Premier Renzi per chiedere munti di badge e lumini, la attesa riforma del settore dei call center. “Non si tratta solo di intervenire sull’emergenza che riguarda il trasferimento dei 154 lavoratori palermitani – conclude Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani – ma di tutelare il futuro di un settore che a Palermo occupa ben circa 6 mila lavoratori a Palermo, garantendo le giuste regole di un mercato che non può, come fatto finora, premiare aziende che ottengono le commesse al massimo ribasso delocalizzando il lavoro e facendo pagare tutto ai propri dipendenti. Le istituzioni nazionali agiscano in questa settimana in cui i trasferimenti sono stati sospesi, non si può più rinviare il varo della riforma del settore”.