“Il Governo nazionale sembra sottovalutare la vicenda”. E’ questo il commento dell’assessore regionale alle Attività Produttive Edy Tamajo, in merito alla vertenza che interessa i 700 lavoratori del call center 1500 dell’azienda Almaviva. Una vertenza aperta da tempo e sulla quale, da Roma, non giungono segnali rassicuranti. Problema di cui si è discusso in un incontro tenuto questa mattina alla presenza, oltre dell’esponente della Giunta Schifani del dirigente generale del dipartimento Lavoro Ettore Riccardo Foti, una delegazione di lavoratori e i rappresentanti sindacali dei 700 dipendenti di Almaviva. Confronto al quale ha partecipato anche il capogruppo di Forza Italia al Comune di Palermo Gianluca Inzerillo. L’esponente azzurro ha usato parole molto dure rispetto all’inerzia sulla vertenza Almaviva. “Il governo Meloni che ha sempre sventolato la bandiera del patriottismo, della famiglia e della solidarietà ha abbandonato 700 famiglie siciliane”.

Tamajo: “Convocheremo tavolo tecnico”

Sul piatto c’è il futuro di 700 dipendenti del call center 1500. Operatori che hanno lavorato, in buona parte, durante il periodo pandemico per far fronte all’emergenza covid-19. Un tavolo condotto dall’assessore regionale alle Attività Produttive Edy Tamajo, il quale ha annunciato ulteriori interlocuzioni sulla vertenza Almaviva. “Il governo regionale è al fianco dei lavoratori Almaviva. Da quando mi sono insediato come assessore, seguo questa vertenza con attenzione, anche se il governo nazionale sembra sottovalutare la vicenda. Entro la metà di gennaio è mia intenzione convocare un tavolo tecnico con i rappresentanti degli assessorati regionali dell’Economia e della Salute e i deputati regionali interessati. È necessario unire le forze per individuare un percorso tecnico-normativo che possa finalmente dare certezze e risposte concrete a questi lavoratori”.

Inzerillo: “Governo ha abbandonato 700 famiglie siciliane”

Duro il commento del capogruppo di Forza Italia a Palermo Gianluca Inzerillo, il quale non ha lesinato critiche nei confronti del Governo Nazionale. “Il governo romano non ha mai voluto risolvere la questione Almaviva – attacca l’esponente azzurro – lasciando alla deriva tutti gli ex lavoratori che rispondendo al numero verde 1500 durante la pandemia, hanno garantito un servizio efficiente all’intera nazione, lavoratori usa e getta, scaricati dall’oggi al domani. Quel che è peggio, nessun ministro interessato ha mai pensato ad un reinserimento di questi lavoratori in altre realtà imprenditoriali. Rincresce ammettere che nonostante nei tavoli romani, indetti in questi mesi, trasudasse una volontà di risoluzione rispetto al problema, ad oggi possiamo sintetizzare con grande disappunto in una sequela di false promesse da parte dei rappresentanti del governo. Il governo Schifani con i suoi rappresentanti, tra cui l’assessore Tamajo, ha cercato, nei limiti delle loro possibilità, di stare a fianco dei lavoratori Almaviva. Tristemente dobbiamo costatare che il governo Meloni che ha sempre sventolato la bandiera del patriottismo, della famiglia e della solidarietà ha abbandonato 700 famiglie siciliane“.

I sindacati: “Governo nazionale assente”

Un incontro al quale erano presenti i rappresentanti sindacali di SLC CGIL, FISTel CISL, Uilcom UIL e UGL TLC. “Abbiamo chiesto soluzioni pratiche e concrete per la risoluzione della vertenza, e azioni rapide per il sostentamento di questi lavoratori. È stato ribadita l’assenza totale da parte del Governo Nazionale e dei ministeri coinvolti, soprattutto il defilarsi del Ministero della Salute principale responsabile dell’elusione della clausola sociale per la maggior parte dei lavoratori coinvolti nella commessa ministeriale del 1500″. Inoltre, i sindacati “hanno sollecitato l’assessore Tamajo a continuare nel suo Impegno con una forte azione politica in grado di generare opportunità occupazionali per i lavoratori interessati, hanno chiesto una Cabina di Regia per rendere esigibili le proposte in campo ed un Tavolo Tecnico per seguire la fase applicativa con la priorità di integrazione e garanzia del” reddito” messo in forte sofferenza dalle condizioni strutturali della vertenza”.