Sbloccare il pagamento degli stipendi dei dipendenti e garantire la continuità aziendale: queste le due priorità venute fuori dall‘incontro avvenuto questa mattina fra le sigle sindacali e il Prefetto di Palermo Maria Teresa Cucinotta. Un tavolo al quale era presente il vicesindaco Carolina Varchi che ha seguito la vicenda già dalla giornata di venerdì, in sede di assemblea dei soci, e sulla quale ha riferito proprio in questi minuti in Consiglio Comunale.
L’obiettivo rimane quello di sbloccare i conti della società, al momento posti sotto sequestro preventivo dalla guardia di finanza su richiesta del Gip. Fonti presenti al tavolo riferiscono che l’intenzione del Comune di Palermo sarebbe quella di proporre una conversione del sequestro, ponendo come garanzia alcuni beni immobili dell’azienda ed alcuni crediti che Amap vanterebbe verso il Comune di Palermo in merito alle attività di manutenzione sulle caditoie in città. Un’opzione che il legale dell’azienda starebbe vagliando insieme ai rappresentanti dell’autorità giudiziaria.
Varchi: “Chiesta conversione del sequestro”
Una situazione sulla quale ha riferito in aula il vicesindaco di Palermo Carolina Varchi. “Vi è una situazione di allerta, non è un mistero. Abbiamo lavorato tutto il weekend per trovare una soluzione che riteniamo di avere individuato, ma siamo pronti a recepire le ulteriori valutazioni che l’autorità giudiziaria vorrà fare. L’obiettivo del Comune è salvaguardare la società e con essa la continuità aziendale, gli stipendi dei lavoratori e i pagamenti ai fornitori. Mi rendo conto che la situazione è complessa. Siamo impegnati in prima linea, fatto che ci è stato riconosciuto anche dalle sigle sindacali. I rappresentanti dei dipendenti ci hanno chiesto due cose: continuità aziendale e pagamenti degli stipendi. Credo che siano richieste di assoluto buon senso rispetto alle quali ci stiamo impegnando per giungere ad una soluzione“.
Soluzione che il Comune avrebbe trovato in una conversione del sequestro, in attesa che l’autorità giudiziaria si esprima nel merito. Elemento che “si rende necessario per liberare la liquidità di Amap, mettere l’azienda nelle condizioni di potere lavorare, salvaguardando la continuità aziendale nell’erogazione di un servizio pubblico come quello idrico. E, inoltre, la salvaguardia dei livelli occupazionali con una corretta e puntuale remunerazione dei lavoratori dipendenti. La stella cometa che sta guidando il Comune di Palermo è quella di offrire all’autorità giudiziaria, nelle more che l’autorità giudiziaria si pronunci, altri beni per liberare i conti correnti, in modo da non interrompere il servizio pubblico“.
Le reazioni dei sindacati
Un vertice dal quale sono arrivate i primi commenti da parte delle sigle dei lavoratori. “Apprezziamo le rassicurazioni sul futuro dell’Amap arrivate questa mattina dal vertice in Prefettura, ma aspettiamo lo sblocco dei conti aziendali che consentirebbe di pagare gli stipendi e rassicurare i fornitori garantendo il servizio idrico nell’area metropolitana di Palermo”, hanno commentato Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federnergia Cisal. “Il Prefetto ha assicurato di voler seguire la vicenda da vicino, anche per le possibili conseguenze su un servizio fondamentale come quello idrico e della depurazione, e il Comune, come socio di maggioranza, ha già individuato alcuni crediti certi ed esigibili nei confronti di alcuni enti pubblici, fra cui anche lo stesso Comune, che coprirebbero l’intera cifra oggetto del sequestro. Aspettiamo però che si passi dalle parole ai fatti e nel frattempo confermiamo lo stato di agitazione, ringraziando il Prefetto per l’impegno e la volontà di mantenere aperto il tavolo di confronto con i sindacati”.
Stato di allerta confermato anche da Maurizio Terrano della Uiltec Uil. “Rimaniamo preoccupati per l’evoluzione che potrebbe prendere il caso Amap. Non si possono dilatare i tempi, visto che la gestione del servizio non può essere sospesa nemmeno per un secondo. E con i conti correnti bloccati questo non sarebbe possibile, soprattutto sul fronte di servizi importanti come quello della depurazione, erogati ad una pluralità di centri importanti per la comunità. C’è l’urgenza di ristabilire la gestione ordinaria e il pagamento degli stipendi. I lavoratori e i cittadini non posso pagare il conto di questa situazione”.
Commenta con Facebook