“Il flop delle Ztl non mette a rischio solo il tram, ma l’intera Amat. Sin dall’inizio abbiamo ritenuto un grave azzardo legare la sostenibilità economico-finanziaria di questa importante infrastruttura agli introiti della Ztl: lo avevamo detto lo scorso 30 dicembre, quando è stato inaugurato il tram e tutti facevano il ‘giro sulla giostra’; lo ribadiamo adesso dopo il pronunciamento del Tar”. È quanto affermano Antonino La Barbera e Corrado Di Maria, rispettivamente segretario regionale dei Cobas del Lavoro Privato e segretario provinciale Ugl-Autoferrotanvieri, che confermano lo sciopero di otto ore (dalle 9,30 alle 17,30) per mercoledì 13 aprile. La protesta sarà preceduta da una serie di assemblee dei lavoratori.

“Oggi – spiegano i due sindacalisti – la trattativa sui turni con l’azienda è arrivata alla rottura. La nostra buona volontà di rinviare lo sciopero non ha sortito alcun effetto, i vertici dell’Amat si ostinano ad andare avanti con questa turnazione che non garantisce un servizio degno alla città. Ieri su 202 autobus programmati, ben 42 sono stati soppressi. A conti fatti, dunque solo 160 vetture in circolazione: quasi nulla per una città europea”.
Dal punto di vista economico-finanziario, secondo Cobas e Ugl, lo “stato di salute” dell’Amat è destinato a peggiorare: “Nonostante le nostre richieste – riferiscono La Barbera e Di Maria – l’azienda non ha voluto quantificarci la perdita annua dei chilometri percorsi, che comporterà un’ulteriore riduzione del contributo regionale. Il silenzio su questo punto ci lascia molto preoccupati”.

Preoccupazione che si aggiunge alle sorti del tram. “Ancora una volta – concludono La Barbera e Di Maria – il Cda ha mostrato scarsa managerialità e di essere totalmente assoggettato alla politica, nella fattispecie al socio unico Comune. L’Amat doveva pretendere risorse certe e non 30 milioni virtuali. È grave inoltre che il sindaco Orlando e l’assessore Catania non abbiano previsto un ‘piano B’, mettendo a rischio la tenuta economica dell’azienda. Le decisioni del Tar sulle Ztl hanno un pesante impatto sull’Amat, in un contesto di per sé già difficile per l’incapacità di attuare qualsivoglia politica di rilancio del trasporto pubblico urbano”.

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