Le casse dell’Amat sono dissestate ma manca il personale e la società partecipata che si occupa del trasporto pubblico a Palermo vorrebbe procedere a 370 assunzioni. Intanto la gestione del tram, nei primi 2 mesi, è costata 1,5 milioni di euro. E’ questa l’analisi della vicepresidente vicaria del Consiglio comunale di Palermo Nadia Spallitta.

La Terza commissione consiliare del Comune di Palermo, di cui la Spallitta fa parte, ha effettuato in mattinata un sopralluogo negli uffici dell’Amat per acquisire la documentazione utile per una migliore conoscenza dello status aziendale.

I primi dati riguardano quindi i costi connessi alla gestione del tram nel periodo gennaio-febbraio 2016. In particolare, nei primi due mesi, in attuazione del contratto di gestione del tram per il servizio di global service, è stato speso circa un milione e mezzo di euro perlopiù per attività di manutenzione e riparazione.

Nadia Spallitta fa notare che il costo dell’energia elettrica, in un mese e mezzo, consumata dal tram ammonta a 120 mila euro (in previsione circa 160 mila euro a bimestre – per cui, mantenendo questo ritmo, è ipotizzabile un costo di 1 milione di euro all’anno. Cifra di gran lunga inferiore a quella stimata nel budget pari a 4 milioni).

L’azienda utilizza circa 55 autisti per il tram cui si deve aggiungere il personale che effettua servizio di controllo dei biglietti anche a bordo degli autobus. Oggi l’Amat conta 1.589 lavoratori ma ritiene di avere un fabbisogno complessivo pari a 1.960 unità, e quindi una necessità di incrementare l’organico con circa 370 unità (tra operai e autisti), da acquisire laddove possibile attraverso la mobilità interaziendale e, in mancanza, attraverso le procedure di reclutamento esterno. Nel 2015 gli straordinari dei dipendenti sono costati 1,5 milioni di euro, nonostante alcuni divieti votati dal Consiglio comunale. Nei primi mesi del 2016 gli straordinari hanno avuto un costo di 300 mila euro, di cui 35 mila euro per il tram.

L’Amat inoltre non ha ancora approvato il suo bilancio 2015, che ha per lo più natura di rendicontazione. Una circostanza che rende più difficile la lettura dell’effettiva situazione economia e finanziaria della società, che sicuramente dovrà ridefinire budget e piano industriale insieme al socio Comune di Palermo, soprattutto alla luce della sospensione delle tariffe delle Zone a traffico limitato che avrebbero garantito un’entrata di circa 30 milioni di euro. Entrata che rappresentava una voce del corrispettivo per il servizi dell’Amat.

“Al riguardo, se il contratto di global service è stato stipulato nel 2006, non è ben chiaro se le somme fossero state già impegnate (come di fatto dovrebbe essere) già allora. In tal caso non servirebbero oggi ulteriori risorse per la gestione del tram. Se così dovesse essere, e mi riservo di accertare questa fattispecie,  – aggiunge Nadia Spallitta – non servirebbe oggi questa ulteriore somma, ma l’Amat potrebbe trovarsi scoperta rispetto ad altre attività oggetto del contratto di servizio. Sul punto appare necessario che l’azienda avvii comunque un’azione di contenimento della spesa riducendo per quanto possibile ogni forma di esternalizzazione delle attività”.

 

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