Nuove auto danneggiate a Palermo nella zona della stazione. I proprietari di alcune vetture anche oggi hanno trovato i finestrini rotti nella zona di via Milano a due passi sempre dalla zona della via Roma.

Ventiquattro ore prima era successo in via Fiume e ancora in via Pavia, via Roma e via Torino. Una serie continua. Tanto che i residenti nel corso di un incontro che si terrà in questi giorni proporranno di affidare i controlli in zona alla vigilanza privata. Ogni auto vandalizzata pesa sulla famiglie per centinaia di euro.

“Ormai da alcuni mesi si registrano danneggiamenti alle automobili senza che venga rubato nulla. Un fenomeno che riguarda anche altre provincie siciliane”. Lo ha detto Giovanni Assenzio, segretario provinciale Uil Polizia Palermo dopo gli ennesimi episodi di microcriminalità.
Secondo la Uil Polizia da un lato si richiama la disperazione di chi alla ricerca anche di pochi spiccioli per una dose di crack, ma non è sempre così. Non è stato toccato nulla, ad esempio, lo scorso febbraio nel corso dei danneggiamenti alle automobili in via Nicolò Garzilli così come in via Veneto e nei pressi del molo trapezoidale.

Lo stesso centro storico, affetto dal fenomeno della “mala-movida”, non è esente dai danneggiamenti non seguiti da furti. Non lo sono tutti, ad esempio, quelli occorsi fin dallo scorso gennaio in via Santa Rita, tra via Sant’Agostino e piazza Sant’Onofrio e in altre aree dove sono stati rinvenuti finanche vetri rotti da lanci di pietre.

“Per far fronte a questo nuovo tipo di criminalità molto più spicciola di quella del passato e per questo ancor più difficile da individuare – ha aggiunto Assenzio – occorrerebbe un urgente aumento di organico delle forze di polizia che però non sembra ancora essere divenuto una priorità. Nelle lamentele apparse sui quotidiani, hanno fatto capolino pure le critiche di cittadini alle recenti promesse del ministro Piantedosi espresse proprio a Palermo ma anche il rischio paventato dal parroco di una delle chiese dell’Albergheria, che la situazione possa sfuggire di mano. Speriamo – ha concluso Assenzio – che non si arrivi mai a questo punto, ma è indubbio il fatto che ci troviamo innanzi a un nuovo fenomeno che richiede interventi urgenti”.