“Le gravi criticità strutturali e sanitarie di cui sono afflitte le carceri siciliane rischiano di essere ulteriormente amplificate dalla circolare del provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria del 19 novembre scorso che ha introdotto nuove restrizioni sull’accesso dall’esterno, di viveri e generi di prima necessità. Soprattutto il divieto di consegnare indumenti caldi in pile, appare ingiustamente afflittivo attesa la situazione delle carceri siciliane che non sono, per lo più, dotate di sistemi di riscaldamento”.

Al freddo e senza acqua calda

Lo scrivono il presidente di Antigone Sicilia Giorgio Bisagna e il vicepresidente Francesco Leone. “In queste ore, proprio a seguito dell’attuazione di questa circolare, il carcere di Pagliarelli è oggetto di una protesta pacifica, attuata tramite battitura di pentole sulle grate, e rifiuto di accedere al vitto e cd sopravvitto, una sorta quindi di sciopero della fame – aggiungono dall’associazione – Già, a metà gennaio, l’attuazione della circolare aveva dato luogo a Siracusa a episodi di protesta. In particolare, durante la visita, effettuata il 29 gennaio 2025 dal vice presidente di Antigone Sicilia l’avvocato Francesco Leone, insieme ad altri due osservatori gli avvocati Valentina Russo e Salvatore Cristaldi sono state riscontrate diverse problematiche.

Uno riguarda l’assenza di riscaldamento in tutto l’istituto, una situazione che costringe i detenuti a fronteggiare le basse temperature con mezzi di fortuna. A questo si aggiunge il malfunzionamento dell’impianto idrico, che impedisce un’erogazione costante di acqua calda. Nonostante la recente ristrutturazione del reparto “Pianeti”, le docce presenti nelle celle non possono essere sempre utilizzate per la scarsa pressione dell’acqua calda, costringendo i detenuti ad una turnazione tra piani non sempre agevole”.

Criticità nell’assistenza sanitaria

Un altro problema riguarda l’assistenza sanitaria. Nonostante la presenza di un presidio medico interno, l’accesso alle cure specialistiche è fortemente limitato. Le visite e gli esami vengono prenotati attraverso il Cup (Centro Unico di Prenotazione) come per il resto della popolazione. Pertanto i detenuti devono essere trasportati dalla polizia penitenziaria nelle strutture sanitarie della provincia disponibili per l’erogazione della prestazione richiesta… la cronica carenza di personale addetto al trasporto rende però impossibile garantire la presenza simultanea di più detenuti nelle strutture mediche, con il risultato che ogni giorno vengono annullate e riprogrammate tra le 10 e le 15 visite.

Donna malata di cancro non presa in carico dall’Asp

I tempi di attesa, pertanto, possono diventare lunghissimi, mettendo a rischio la salute dei detenuti. Il rapporto tra carcere e ASP Palermo appare pertanto problematico e a subirne le conseguenze è la salute dei detenuti. Un caso emblematico è quello di una donna malata oncologica che attende da oltre quindici giorni che l’Asp prenda in carico la sua situazione. L’incertezza sui tempi di cura, come riporta il personale medico interno- solleva serie preoccupazioni sulla possibilità che la malattia possa progredire ulteriormente e divenire fatale. Nonostante queste problematiche, il carcere Pagliarelli presenta anche aspetti positivi: la struttura è in discrete condizioni generali e sono stati recentemente rinnovati alcuni spazi comuni, tra cui la cucina centrale. Tuttavia, persistono gravi carenze che rendono il contesto detentivo altamente problematico nonostante gli evidenti sforzi di dirigenza e personale interno. Criticità che riguardano salute, strutture e personale, riscontrate anche nella visita effettuata sempre nel mese di gennaio da Antigone con l’osservatrice Avvocato Roberta Guzzardi a Catania presso il carcere di Piazza Lanza.

“Antigone chiede interventi urgenti per garantire il diritto alla salute e a condizioni di detenzione dignitose. Nella consapevolezza dei grandi sforzi profusi dal personale interno, non si può eludere che l’assenza di riscaldamento, la mancanza di acqua calda e i ritardi nelle cure sanitarie sono criticità gravissime che devono essere risolte al più presto.

Antigone chiede inoltre un serio ripensamento sulla circolare DAP, inutilmente restrittiva e destinata ad amplificare alcune delle criticità riscontrate.

Un appello infine all’assessorato regionale alla salute e l’ASP Palermo affinché intervengano immediatamente sul sistema di prenotazione e erogazione dei servizi sanitari esterni, rendendo effettivo il diritto alla salute per i detenuti”.