“Da oggi faccio parte del pool di avvocati ecuadoriani e di giuristi internazionali che sta assistendo e difendendo l’ex presidente dell’Ecuador Rafael Correa Delgado, imputato in un processo costruito sul nulla probatorio. Sono a Quito per l’udienza preliminare che si svolgerà domani e mercoledì”.
Lo dice l’ex pm di Palermo Antonio Ingroia, diventato avvocato dopo aver lasciato la toga. “Si tratta di una vicenda assurda e surreale, in cui è stata letteralmente inventata un’accusa di sequestro di persona – aggiunge – che si vuole addebitare a Correa senza uno straccio di prova. In Ecuador è in corso un pericoloso sovvertimento dello Stato di diritto con il quale si vuole far pagare all’ex presidente e alle persone politicamente a lui più vicine la guerra condotta contro gli interessi di tanti gruppi e lobbies multinazionali e americane, che hanno sfruttato indisturbate per decenni e decenni l’Ecuador e gli altri paesi dell’America Latina, di cui hanno affamato i popoli”.
“Insieme ad un gruppo di avvocati e giuristi di varia nazionalità seguiremo come ‘osservatori internazionali’ le vicende che stanno accadendo in Ecuador, una torsione delle regole del diritto penale e dello Stato di diritto che riguarda non solo Correa, ma anche l’ex vice presidente dell’Ecuador, l’ingegnere Jorge Glas, detenuto nelle carceri ecuadoriane sulla base di una condanna anch’essa senza prove”.
“Probabilmente a Correa – conclude – si vuole far pagare anche di avere dato asilo politico nell’ambasciata ecuadoriana di Londra a Julian Assange, fondatore di WikiLeaks e ricercato dagli Usa”.
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