“Io non starò seduto sui banchi del prossimo Parlamento perchè ho scelto di non ricandidarmi alle prossime elezioni e voglio compiere questo gesto perchè quello che ho fatto in questi anni è stato dettato da una sincera passione per l’Italia, quando il Paese rischiava di andare giu’ per un precipizio”.

Lo annuncia il ministro degli Esteri Angelino Alfano durante la registrazione di Porta a Porta. la trasmissione andrà in onda oggi in seconda serata. “Faro’ campagna elettorale – continua Alfano annunciando il suo passio indietro – non lascio la politica, mi riprendo un pezzo della mia vita fuori dal palazzo”.

La strategia scelta sembra essere quella del ‘padre nobile’ che fa un passo indietro per mandare avanti i suoi, ma la scelta del momento non è proprio quella giusta visto che Ap non è un partito in buona salute dal punto di vista elettorale e del confronto interno.

Per questo la prima esigenza è proprio quella del confronto. Così mentre la puntata di Porta a Porta andrà in onda Alfano incontrerà a Roma i siciliani del partito convocati per le 21 nella capitale a cena. Al centro della discussione ci sarà, probabilmente, la richiesta di una direzione regionale da tenersi prima della direzione nazionale già slittata due volte e prevista per l’undici dicembre.

Ci sono due province in subbuglio in Sicilia: Siracusa e Agrigento, e anche qualche candidato molto votato nel palermitano. Insomma chi i voti li ha portati e non è stato eletto perchè il partito non ha sfondato il tetto di sbarramento oggi punta i piedi e vuole avere voce nelle scelte da prendere.

L’incontro è riservato e le voci non vengono confermate ufficialmente ma il confronto ci sarà. E non potrebbe andare diversamente da così visto il clima che si respira in casa Ap dove, a fronte di un confronto per sceliere fra destra e sinistra o se andare da soli e con pezzi del partito che minacciano di andare via, continua il religioso silenzio di Giovanni la Via e Simona Vicari, il primo candidato vice presidente della Regione per il centro sinistra e la seconda prima voce critica rispetto all’analisi elettorale di alfano all’indomani del voto siciliano

 

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