E’ il momento di tentare lo sgambetto. Le opposizioni provano ad approfittare della carta giudiziaria uscita dal mazzo per rimettere tutto in discussione. E lo fanno proprio nei giorni decisivi per le richieste di arresto avanzate dalla procura di Palermo per i presunti appalti truccati in Sicilia

Opposizioni in ritiro alla ricerca di voti che non ci sono

Così giovedì 13 e venerdì 14 novembre i 23 deputati regionali di opposizione dell’Ars del Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Controcorrente si riuniranno per discutere dell’attuale situazione politica regionale, divenuta ancora più inquietante e insostenibile alla luce delle recenti notizie di cronaca.

Ma la stessa nota delle opposizioni, concordata ed inviata identica sia da Pd che dai 5 stelle, cade in contraddizione. “Durante le due giornate si affronteranno diversi temi – vi si legge-  ad iniziare dalla prossima finanziaria regionale e dalle iniziative necessarie a liberare la Sicilia dal malgoverno Schifani”.

Di fatto da un lato parlano di ricerca dei voti per una mozione di sfiducia (proposta La Vardera) o per l’auto scioglimento del Parlamento (Ipotesi 5 stelle). In ogni caso alla ricerca della strada per le elezioni anticipate. Ma si tradiscono quando nella medesima frase parlano di finanziaria regionale valutando, dunque, il percorso di prosecuzione dei lavori del Parlamento. Facile ipotizzare che ad obiezione venga replicato che prima di qualsiasi iniziativa serva dotare la Sicilia di un documento economico finanziario.

L’attacco sul Nadefr

E da casa 5 stelel si rincara la dose sull’aggiornamento dei dati di economia e finanza che stanno alla base dei calcoli per la Legge di stabilità (Naderf).

“La solita accozzaglia di dati sparati a caso che descrive una Sicilia in pieno boom economico quando invece è con l’acqua alla gola. Tra poco leggeremo che il Pil siciliano ha superato quello degli Stati Uniti. Questo testo è un racconto di fantascienza che esiste solo nei documenti del governo” commenta sempre più caustico il capogruppo del M5S all’Ars, Antonio De Luca.

“Voglio capire – dice Antonio De Luca – con quale coraggio e con quale faccia il governo verrà in Aula a difendere provvedimenti che, anche alla luce delle inchieste della magistratura, non sappiamo se rispondano a interessi collettivi o a fini clientelari”.

un atteggiamento sempre più aggressivo che dice chiaramente come sia ormai avviato il clima pre elettorale, ma commenti su dati politico finanziaria che dimostrano,m parimenti, che neanche loro (i 5 stelle in questo caso) credono alla possibilità di un vero sgambetto alla maggioranza.

“Vorrei pure sapere – conclude De Luca – al di là dei numeri farlocchi, come Schifani intenda andare avanti con le inchieste che interessano il governo e la maggioranza che lo sostiene. Venga in Aula a dircelo e a rispondere sui disastri della sanità, cosa che chiediamo da oltre un anno. La smetta di scappare. Si assuma le proprie responsabilità davanti al Parlamento e ai cittadini siciliani”.

L’attacco del segretario Pd Barbagallo

Tornando alla vicenda Appalti truccati (o presunti tali) interviene anche il segretario Pd Barbagallo: “Quanto sta emergendo è disgustoso e ancora una volta conferma che è la mala politica la prima causa di sottosviluppo della Sicilia. E credo sia necessario e urgente che tutti i dirigenti generali coinvolti, a vario titolo e al netto della responsabilità penale di ciascuno, debbano essere immediatamente sospesi dall’incarico”.

Il segretario regionale del Pd Sicilia ha convocato una segreteria regionale straordinaria, ieri sera alle 21, per discutere degli sviluppi legati all’inchiesta per corruzione, associazione a delinquere e turbativa d’asta condotta dalla procura di Palermo.

“Il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, riacquisti voce e – prosegue – dica subito e in maniera netta quali misure intende adottare perché non è tollerabile che in questa regione si debba essere amico di Cuffaro, Pace e compagnia per potere progredire. Segnando il destino di chi, giovani in particolare, non è loro amico ed è costretto ad emigrare per trovare fortuna e lavoro. Anche questa è una responsabilità politica che è addebitabile tutta e solo al governatore Schifani – conclude – di cui Cuffaro è il massimo sostenitore”.

La ricerca dei voti

Ma lasciando da canto le dichiarazioni politiche il nodo resta la ricerca dei voti. Come detto negli stessi giorni degli interrogatori degli indagati, 13 e 14 novembre i deputati di opposizione andranno in ritiro alla ricerca di una strategia per far cadere il governo e andare ad elezioni anticipate, strategia per la quale, però, mancano a Pd, 5 stelle e Controcorrente, comunque li si conti, almeno 13 voti su 36