Il Consiglio comunale di Palermo ha approvato nelle prime ore di questa mattina il bilancio di previsione per l’anno 2016.

Una lunga notte al termine della quale si è dimesso il capogruppo del Pd a Sala delle Lapidi, Rosario Filoramo, in polemica con una parte del suo partito.

“Il consiglio responsabilmente ha approvato l’atto di programmazione economica, accogliendo l’invito del sindaco che a gran voce ha chiesto di fare presto con l’approvazione dell’atto si sbloccano la spesa corrente e i fondi del Piano triennale opere pubbliche”. Lo dichiara il consigliere comunale Idv di Palermo Paolo Caracausi, presidente della commissione Attività produttive.

Gli operatori del sociale e i numerosi fornitori dell’Amministrazione possono tirare un sospiro di sollievo, – aggiunge Caracausi – dal momento che a breve riceveranno quanto spetta loro. Anche quest’anno il bilancio di previsione arriva dopo otto mesi, con poco tempo ancora a disposizione per programmare e realizzare interventi e iniziative. Come promesso dal sindaco ci aspettiamo entro un paio di mesi un assestamento di bilancio, al fine di potere inserire la realizzazione di interventi necessarie e indispensabili per lo sviluppo della nostra città”.

Il capogruppo dei Comitati Civici al Consiglio Comunale di Palermo, Filippo Occhipinti, vede l’ok al Bilancio 2016 in modo più critico: “E’ in continuità con l’incapacità di gestire questa città. Una fotografia della mancata programmazione e del mancato rispetto del programma elettorale e delle promesse fatte ai palermitani nel 2012. Questo  bilancio certifica come il Comune sia sempre più vicino al default per la situazione delle partecipate, inoltre il parere favorevole dei Revisori sembra fin “troppo buono” visti i rilievi mossi. I circa 86 milioni richiesti nelle due diverse cause  intentate dalla curatela dell’Amia, in seguito a un fallimento che pesa ancora sulle tasche dei  palermitani, sono un macigno. Abbiamo fatto di tutto per dare 500 mila euro e permettere al teatro Biondo di affrontare la crisi finanziaria e salvare questo storico ente, dando serenità ai 48 lavoratori e alle loro famiglie che oggi pagano le colpe degli amministratori del tempo e delle spese allegre avallate dai soci, ma la maggioranza ha bocciato l’emendamento. Pochissime risorse per quello che è il futuro, ovvero il turismo. Meno male che i cittadini potranno liberarsi di questa incapacità alle prossime elezioni. Palermo merita molto di più”.