- Approvato dalla giunta il bilancio di previsione 2021
- Via libera anche a legge di stabilità e riforme
- La norma attua l’accordo con lo Stato
- Tagli alla spesa e accantonamenti per 65 milioni
- Manca ancora il rendiconto generale 2019
Doveva vedere la luce entro giovedì sera, ma così non è stato. Solo nella serata di ieri, venerdì 5 febbraio, il governo Musumeci ha approvato il disegno di legge di Stabilità e il Bilancio di previsione 2021-23 della Regione Siciliana predisposto durante il ritiro di Pergusa.
La legge approvata in accordo con lo Stato
I provvedimenti finanziari, su proposta dell’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao, sono stati predisposti nel rispetto degli accordi conclusi col governo nazionale lo scorso 14 gennaio e del progressivo rientro dal disavanzo.
Sono assicurati i servizi essenziali, gli interventi per le attività sociali, la cultura, lo sport, il turismo, lo spettacolo. Non ci sarà alcun ricorso all’indebitamento, mentre si utilizzano le risorse europee per finanziare taluni interventi di tipo strutturale.
Accantonamenti da 65 milioni e tagli alla spesa
È stato ridotto a 65 milioni il ricorso al congelamento di somme in attesa di definire il confronto col governo nazionale. Una manovra che da Palazzo d’Orleans definiscono ‘di riordino e di riequilibrio dei conti in linea con il percorso di risanamento avviato in questi tre anni dal governo’. Nel ddl Stabilità sono state inserite norme di riduzione della spesa, ma anche di incremento delle entrate, di sostegno alle imprese, di tutela e riconversione ambientale, di semplificazione delle procedure.
Il disavanzo spalmato in dieci anni
Si tratta, di fatto, dell’attuazione dell’accordo con lo Stato che prevede di spalmare in dieci anni il disavanzo di 1,7 miliardi residuo dopo l’accordo fatto da Crocetta che spalma in trenta il disavanzo precedente. Un accordo che prevede riforme della spesa. E’ stato questo a permettere di non ricorere all’indebitamento ma adesso tutto passa al Parlamento e in grande ritardo anche perchè la trasmissione avverrà lunedì o martedìfacendo slittare l’incardinamento all’Ars.
Un gigante che poggia su piedi d’argilla
Tutto resta comunque sub judice visto che il bilancio di previsione poggia su un rendiconto generale che, a partire dal 2019, non è stato ancra validato dalla Corte dei Conti
Le critiche del Pd
Critica l’opposizione Pd “Dopo i gravi errori contabili, la cui responsabilità è tutta del governo Musumeci, la giunta regionale approva con colpevole ritardo il disegno di legge di Bilancio e la legge di Stabilità senza neppure aver sentito il bisogno di confrontarsi con le parti sociali. Un ritardo che si somma a quello già accumulato visto che buona parte della precedente manovra finanziaria, che prevedeva anche interventi di sostegno alle famiglie ed alle imprese legati all’emergenza Covid, è rimasta ancora inattuata. Siamo di fronte ad un governo inadeguato, incapace di dare risposte ai problemi della Sicilia” dice Giuseppe Lupo, capogruppo del PD all’Ars.
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