La giunta comunale di Palermo ha approvato il bilancio di previsione. Nel 2018 sono previste spese correnti per 887 milioni e in conto capitale per 351 milioni. Il bilancio include nel triennio 295 milioni di euro per accantonamenti al Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità e oltre 24 milioni al fondo rischi contenziosi fino a coprire il 100% delle cause a rischio soccombenza (pari ad oltre 74 milioni di cui 49 milioni già coperti al 31/12/2017).

Dalle voci principali che caratterizzano il bilancio 2018 distinte per missioni (vedi tabelle allegate) comparate con i precedenti rendiconti emerge un sostanziale consolidamento delle attribuzioni per tutte le missioni, con un forte incremento per i diritti sociali : ciò al fine di contrastare la diffusa povertà (oltre 60 mila famiglie hanno presentato un ISSE inferiore a 5000 euro, con 20 mila famiglie con ISEE pari a zero) e cercare di evitare che la necessità crescente di assistenza in mancanza di copertura generi debiti fuori bilancio. Lo sforzo è massimo in presenza di tagli ai trasferimenti. Le previsioni di entrate correnti di natura tributaria nel 2018 si attestano intorno ai 540 milioni, quelle extra tributarie sui 130 milioni.

Per la prima volta il bilancio affronta in maniera concreta il rapporto con le partecipate e trova le risorse.
A seguito dell’operazione trasparenza posta in essere nei rapporti con le società partecipate, sono stati definitivamente chiariti i termini del dare e avere fra le società e il Comune. Sono stati riconosciuti crediti vantati dalle partecipate per euro 28 milioni che hanno trovato copertura con apposito accantonamento già incluso in sede di rendiconto 2017. Quanto ai crediti non spettanti per complessivi 42 milioni 494 mila è stato operata nel triennio 2018/2020 l’accantonamento delle somme per fronteggiare il rischio perdite nei bilanci delle società partecipate (così distinto: 17milioni 624 mila nel 2018, 8milioni 350 mila nel 2019 e 16milioni 519 mila nel 2020). Quanto ai contratti di servizio, questi sono da rivedere nel loro complesso ma a seguito di un concreto piano di risanamento. Nessun soccorso finanziario è possibile senza un piano di risanamento dove siano analiticamente indicati gli interventi da attuare sui ricavi e sui costi, nonché sull’organizzazione della struttura e delle risorse. Per condividere un percorso di rilancio saranno calendarizzati incontri con le singole società.

A dare le cifre nel dettaglio dello strumento finanziario è l’Assessore Antonino Gentile secondo il quale: “abbiamo fatto un’operazione di lungo respiro che ci permette da un lato di avere un quadro chiaro al 100% delle necessità dell’ente e del sistema delle partecipate per i prossimi anni e dall’altro di dare risposte concrete a tanti bisogni della città.

Contrariamente a quanto alcuni hanno prospettato nei giorni scorsi, infatti, grazie alla politica di aumento dell’entrare tramite la programmazione comunitaria e grazie alla riorganizzazione della spesa siamo riusciti a destinare maggiori risorse a settori chiave quali la spesa sociale (+56 milioni, totale di spesa 92 mln), l’ordine pubblico e la sicurezza (+8,5 mln, totale 50 mln), il turismo (+1,6 mln, totale 2,9 mln), l’edilizia abitativa (+2,9 mln, totale 51,9 mln), la tutela dell’ambiente (+6,4 mln, totale 137 mln).”

“Allo stesso tempo – spiega Gentile – il bilancio include nel triennio 2018-2020 ben 295 milioni di euro per accantonamenti al Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità e oltre 24 milioni al fondo rischi contenziosi, quindi fino a coprire il 100% delle cause a rischio soccombenza.”

L’Assessore al Bilancio, sottolinea anche che “tutto questo avviene con un grande sforzo, alla luce dei tagli ai trasferimenti da parte dello Stato e della Regione, il cui contributo alla spesa comunale è ormai ridotto al lumicino.”

Le previsioni di entrate correnti di natura tributaria nel 2018 si attestano intorno ai 540 milioni, quelle extra tributarie sui 130 milioni.

Per il Sindaco Leoluca Orlando, “questo è un bilancio profondamente politico, perché dimostra che si può e si deve amministrare tenendo conto di tutte le esigenze di una città complessa come Palermo. Prime fra tutte le esigenze delle persone, quindi con la destinazione di fondi adeguati alle politiche sociali e per contrastare la povertà diffusa; le esigenze dello sviluppo urbano armonioso, con fondi per la sicurezza, per la tutela dell’ambiente, le infrastrutture e per il turismo che sono gli elementi cardine per costruire uno sviluppo duraturo nel tempo.

Ovviamente le esigenze di sostenibilità contabile ed economica, con – finalmente – trovano una assoluta chiarezza nel rapporto con le partecipate e l’individuazione delle risorse ad esse destinate.”

Con il bilancio, l’Amministrazione chiude il tema dei disallineamenti, “riconoscendo – spiega Gentile – crediti vantati dalle partecipate per euro 28 milioni che hanno trovato copertura con apposito accantonamento già incluso in sede di rendiconto 2017. Quanto ai crediti non spettanti per complessivi 42,4 milioni, è stato operata nel triennio 2018/2020 l’accantonamento delle somme per fronteggiare il rischio perdite nei bilanci delle società partecipate.”

Il Sindaco afferma che “questo bilancio fa emergere in tutta la sua rilevanza, l’idea di un progetto complessivo di programmazione, che è necessariamente una programmazione dello sviluppo della città e quindi anche delle fonti extracomunali cui attingere nuove risorse di fronte ai tagli di Stato e Regione.

Una programmazione che ha la finalità di assicurare certamente gli equilibri di bilancio così come la garanzia di servizi per la città e i cittadini.”

Il totale della spesa corrente prevista sarà pari a 887 milioni di euro, di cui 697 gravanti su risorse comunali, mentre la spesa in conto capitale si assesterà a 351 milioni di cui 47 su risorse comunali.

Le previsioni di entrate correnti di natura tributaria nel 2018 si attestano intorno ai 540 milioni, quelle extra tributarie sui 130 milioni.

Immediata la reazione del gruppo 5 stelle che parla di un bilancio lacrime e sangue. “Un bilancio di previsione che destruttura importanti titoli di spesa in settori strategici e che, purtroppo, attesta il profondo stato di crisi economico-finanziaria del Comune di Palermo, senza lasciare prevedere purtroppo nulla di positivo all’orizzonte. Tagli che, nelle previsioni del biennio 2019-2020, diventano ancora più macroscopici e, a nostro parere, insostenibili: appaiono così ridotte le spese dal settore dell’istruzione prescolastica e servizi ausiliari all’istruzione, alle politiche giovanili, sport e tempo libero, dal trasporto pubblico locale al sistema della protezione civile, dagli interventi per il diritto alla casa ai servizi cimiteriali. Ciò che più colpisce e preoccupa, però, è la drastica riduzione della spesa (oltre 40 milioni di euro) nel settore dell’urbanistica e assetto del territorio e in quello della tutela del territorio e dell’ambiente: si tolgono cospicue risorse per la difesa del suolo e per la manutenzione di edifici pubblici. Una città sempre più insicura, precaria e fragile che, ancora una volta, si ripiega su se stessa e rinuncia a pianificare e progettare il proprio futuro”.

“Per la RAP – continuano – ci sono brutte notizie visto che nel settore dei rifiuti è previsto, nel triennio 2018-2020, un progressivo decremento della spesa. Per la Reset, invece, la quota dei 31 milioni di euro rimane fissa e confermata per il successivo biennio 2019-2020. Altre brevi considerazioni: i servizi a domanda individuale (asili nido, impianti sportivi, etc.) sono quasi tutti ben lontani dal limite minimo di copertura del 36% per comuni, come quello di Palermo, sostanzialmente in stato di deficitarietà strutturale. La lotta agli sprechi, invece, non è efficace, visto che, ad esempio, le spese di funzionamento, anche con riferimento a fitti, spese di condomino e utenze hanno subito un incremento (rispetto al 2017) di oltre due milioni di euro”.

“Non si può non sottolineare il vero tallone di Achille – conclude Ugo Forello, componente della commissione bilancio – ovvero la scarsissima capacità di riscossione del Comune di Palermo che mantiene dati sostanzialmente analoghi, se non peggiorativi, tra l’anno 2017 e l’anno 2018 e l’elevato ricorso all’anticipazione di cassa che ha generato la formazione di interessi passivi. Si tratta di un ulteriore fallimento del nuovo, ma sempre più vecchio, corso dell’Orlando 2, che sembra davvero “la vendetta” consumata sulla pelle dei cittadini palermitani”.

Ma orlando contrreplica subito “Si tratta – afferma il Sindaco parlando del bilancio approvato– della risposta più completa e chiara che si potesse dare a quei gufi che, ancora in queste ore continuano a straparlare di crisi e tagli indiscriminati che non ci sono stati. Un bilancio che fornisce risposte chiare e precise alle esigenze di tenuta dei conti del “Sistema Comune” ed allo stesso tempo fa una chiara scelta di campo: le persone, i diritti e i servizi soprattutto per chi ha più bisogno e per garantire sviluppo non sono secondi alle esigenze contabili ma possono convivere con esse”.

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