Palermo è uscita dall’isolamento. Lo ha detto orgogliosamente sabato il sindaco Orlando rendendo noto che l’autorevole quaotidiano britannico The Guardian ha dedicato alla nostra città un ampio reportage. Nel servizio, il capoluogo siciliano viene addirittura paragonato a L’Avana, una delle città più frequentate dal turismo internazionale.
“Palermo come in nessun’altra città in Europa – scrive il quotidiano britannico -. E’ il crocevia del Mediterraneo: ha creato un mix frizzante di cibo arabo, strade spagnole, torri normanne. Il centro storico è ricco di palazzi barocchi. Le famiglie vivono sulla loro porta di casa, come nei film degli anni Cinquanta. La vita di strada è vibrante in ogni angolo. Il parallelo più vicino è probabilmente con L’Avana, un’altra decadente ex colonia spagnola piena di fantasmi, storie ed eroi. Non è mai troppo tardi per visitarla, con il suo lungo e caldo autunno”.
Parlando di Palermo, non si può evitare di soffermarsi sul suo cibo di strada. La giornalista del The Guardian che ha firmato l’articolo, pare avere apprezzato le maggiori leccornie della città:panini con la milza, panelle e crocchè, stigghiole, sfincione e arancinI. Al maschile.
Avete capito bene. Nonostante a Palermo l’arancina sia rigorosamente ‘fimmina’, contrariamente a quanto sostengono i catanesi o comunque gli abitanti della Sicilia orientale, la giornalista britannica, ha commesso, suo malgrado uno scivolone.
Su internet è scoppiato il putiferio. Molti hanno invocato la rettifica dell’articolo, mentre i più tolleranti hanno chiuso un occhio soddisfatti comunque che Palermo sia protagonista comunque sulle pagine di un giornale internazionale così prestigioso.
Qualche tempo fa, anche l’Accademia della Crusca era intervenuta sulla questione, non risolvendo tuttavia il dubbio. E dicendo, in buona sostanza, che entrambe le versioni sono corrette.
Ma si sa, i palermitani all’arancina, con la A, perché ribadiamo, ‘fimmina’, ci tengono troppo.
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