“Palermo è la capitale del costituzionalismo italiano, perché la Costituzione del 1812 è la prima votata, scritta e lunga. Assieme a quella di Cadice, costituisce un riferimento per le Costituzioni in Italia e in Europa”. Così il vicepresidente della Regione e assessore all’Economia, Gaetano Armao, intervenendo al convegno a Villa Malfitano “Il Costituzionalismo inglese in Sicilia e il contesto europeo”.

“L’autodeterminazione dei siciliani si articola in più testi costituzionali – ha sottolineato il vicepresidente Armao -: nella Costituzione del 1812; in quella del 1848, che vide Francesco Crispi protagonista; nel testo del 1860, elaborato dal Consiglio straordinario di Stato, guidato dal prodittatore Antonio Mordini, che sarebbe dovuto essere lo Statuto di una nazione federata e, infine, nello Statuto siciliano del 1946. Si tratta di testi che rappresentano le varie stagioni del costituzionalismo siciliano”.

“Oggi, di fronte alla prospettiva dell’attuazione del terzo comma dell’articolo 116 della Costituzione del 1948, sul federalismo fiscale, da parte delle regioni più ricche del Nord, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte, non si può restare fermi – ha concluso -. Sono necessari una revisione e un ammodernamento dello Statuto siciliano per rendere la Sicilia più competitiva, aprirne la struttura alla prospettiva europea, ai cittadini e introducendo nel testo organismi di partecipazione civica, senza dimenticare il tema dell’insularità come condizione che può consentire la fiscalità di sviluppo e soluzioni innovative per la crescita economica”.