Una pistola a tamburo, di fabbricazione italiana, e una borsa contenente oggetti vari occultati all’interno della bara del defunto. E’ stata questa la scoperta dei carabinieri di Palermo che hanno dovuto esumare un cadavere per poter eseguire la perquisizione.

Si tratta dell bara di Agostino Badalamenti già reggente del mandamento mafioso di Palermo Porta Nuova, morto nel 2005 all’età di 46 anni.

Badalamenti era balzato agli onori della cronaca poiché, dopo essere stato arrestato in flagranza di reato per l’omicidio di Michele Lipari il 22 agosto 1979, si era finto pazzo riuscendo ad ottenere la semi infermità mentale e ad evitare l’ergastolo facendosi rinchiudere nel manicomio giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto per 18 anni.

Scontata la pena, nel 1999 veniva investito direttamente da Bernardo Provenzano della carica di reggente del mandamento più importante della città. Nuovamente arrestato dai Carabinieri nel 2003 con l’accusa di associazione mafiosa ed estorsione, morì due anni dopo a seguito di una malattia.

A indicare dove cercare le armi in questione e permettere l’esumazione della salma sono state le dichiarazioni  del neo collaboratore salvatore Bonomolo che ha riferito come, prima della tumulazione del cadavere, era stato lui stesso a inserire all’interno della bara di Badalamenti una pistola e un pacchetto di sigarette.  L’arma verrà trasmessa al RIS di Messina per l’analisi balistica e per verificare se in passato sia mai stata utilizzata per commettere delitti.