La polizia di Stato, i militari del Gico della Guardia di Finanza e il personale del Gruppo Interforze Contrasto Immigrazione Clandestina di Siracusa, hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria sette egiziani ed un cittadino siriano.

Sono gli scafisti arrivati ieri al porto di Palermo insieme ai 173 migranti a bordo della nave “Rio Segura” della Guardia Civil spagnola, inserita nella missione Frontex. Con l’accusa di avere favorito l’immigrazione clandestina sono stati fermati gli egiziani Muhammad Ahmad, 24 anni, Ibrahim Ahmed, 28 anni, Alimohammed, 20 anni; Saber Essaied Salah, 23 anni; Ismail Mahammad,23 anni; Khalil Hasan Ahmad Mahammad, 25 anni; Hassan Ayman Ahmed, 37 anni e il siriano El Omari Khaled, 36 anni.

Sono gli scafisti del peschereccio partito giorni addietro dalle coste libiche e giunto in acque internazionali dopo aver raccolto diversi gruppi di migranti anche sulle coste egiziane, per un totale di 515 passeggeri di diverse nazionalità subsahariane e mediorientali.

Il peschereccio era stato soccorso dalla motonave spagnola “Rio Segura” e dal natante della Guardia Costiera italiana “Peluso”, la prima sbarcata a Palermo con 173 migranti ed il secondo sbarcato al porto commerciale di Augusta con i restanti 342.

Le indagini degli investigatori, ha consentito di ricostruire le drammatiche fasi di trasbordo e navigazione dalle coste nordafricane fino al canale di Sicilia dei migranti. Il peschereccio, soccorso nel Canale di Sicilia era solo l’ultimo punto di raccolta di una lunga serie di trasbordi effettuati attraverso piccole imbarcazioni dalle coste africane, nel corso della navigazione, durata oltre dieci giorni.

Dalle testimonianze raccolte è emerso, che nel corso della navigazione i migranti erano costretti a pagare, agli scafisti, acqua e cibo.