Una folla commossa e silenziosa ha partecipato ieri pomeriggio, a partire dalle 18.00 ad un una cerimonia eucaristica prima e all’intitolazione poi di largo “Ai bambini di Aspra scomparsi il 09/05/1968 – In ricordo di: Domenico Astorino, Domenico D’Alcamo e Giuseppe La Licata”.
All’iniziativa voluta da una mozione consiliare e sposata dalla Giunta Cinque hanno partecipato il primo cittadino Patrizio Cinque, l’assessore ai Lavori Pubblici Fabio Atanasio, la circoscrizione di Aspra con il presidente ff. Andrea Sciortino e diversi abitanti della frazione di Aspra con a capo i familiari, per lo più, i fratelli e le sorelle di Domenico Astorino, Domenico D’Alcamo e Giuseppe La Licata, i tre bambini che nel maggio del 1968 sparirono nel nulla gettando nello sconforto e nel dolore l’intera comunità asprense.
Ancora oggi il mistero fitto ha suscitato la curiosità giornalistica di diversi approfondimenti giornalistici a cura di trasmissioni come “Chi l’ha visto”: si ritiene che i bambini di 9, 10 e 11 anni, si possano essere persi nei secolari cunicoli di una cava di tufo nel maggio del 1968, ma a distanza di 50 anni, il sottosuolo di Aspra non ha mai restituito alcuna traccia dei tre amici e le ipotesi fatte sono tante.
I tre bambini di Aspra frequentavano la locale scuola elementare, dopo essere usciti dal doposcuola, erano tornati a casa per posare libri e quaderni ed erano riusciti in strada dicendo ai genitori che sarebbero andati a giocare insieme.
Si dice, per una testimonianza di un altro amico dei tre, che i bambini si fossero diretti verso le grotte dei Saraceni – così chiamate perché assicurarono rifugio alla popolazione locale nei secoli delle incursioni barbaresche in Sicilia – conosciute anche con il nome di grotte di S. Isidoro. Queste grotte sono un complesso di centinaia di cavità artificiali e naturali sfruttate a partire dal periodo arabo per l’estrazione di pietre di tufo: un intrico di cunicoli collega molte di queste grotte, in condizioni di luce e di aria precarie, tali da renderne difficile la completa esplorazione.
Gli anziani della borgata raccontavano allora che le grotte conducessero sino al mare, o addirittura sino a Palermo, distante da Aspra una quindicina di chilometri. Qualche altro sosteneva invece che tutti i cunicoli convergessero verso un pozzo profondissimo. Diverse le altre ipotesi.
In ogni caso i bambini, da allora, non fecero più ritorno a casa e le famiglie ancora li piangono.
“Sono passati 50 anni, io non ero ancora nato, ma mi è stato raccontato il travaglio interiore che molti di voi hanno vissuto – dice il sindaco Cinque – nell’immaginario collettivo soprattutto degli Asprensi la vita non è mai andata persa e come se Aspra li stesse cercando ancora oggi”.
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