Inizia l’era dell’assegno di inclusione. Partono oggi, 26 gennaio, infatti, i primi pagamenti che riguarderanno circa 287mila famiglie in tutta Italia. L’importo medio è di 645,84 euro.

L’Inps ha rivelato i primi numeri sulla misura che ha sostituito il Reddito di cittadinanza spiegando che, su 446.256 richieste arrivate entro i primi giorni di gennaio e lavorate, 117.461 sono state “respinte per mancanza di requisiti”, oltre una su quattro (circa il 26%) a causa soprattutto dell’”esito negativo sopra soglia sulla Dsu, Dichiarazione sostitutiva unica, del superamento delle soglie di reddito e dell’omessa dichiarazione dell’attività lavorativa”.

Nel complesso le domande arrivate all’Istituto, ha spiegato il ministro, Marina Calderone, sono state 651mila.

A chi è stata riconosciuta la domanda

La misura è stata riconosciuta a quelle famiglie che hanno presentato la richiesta entro i primi giorni di gennaio, che hanno sottoscritto il Patto di Attivazione digitale (Pad) e la cui domanda ha superato i controlli preventivi relativi ai requisiti previsti dalla normativa.

L’Sms che conferma l’assegno di inclusione

Le 287mila famiglie che potranno accedere ai pagamenti da oggi riceveranno un sms con l’invito a recarsi presso un ufficio postale per ritirare la Carta di inclusione sulla quale è accreditato l’importo dell’assegno. Il pagamento medio sarà di 645 euro a nucleo. C’è tempo fino al 31 gennaio per inoltrare le richieste di Assegno di inclusione che, superati i controlli preventivi e sottoscritto il Patto di attivazione digitale, saranno messe in pagamento già il 15 febbraio. I richiedenti che procederanno alla sottoscrizione del Pad entro il 31 gennaio, ha spiegato l’Inps, avranno diritto al pagamento anche della mensilità di gennaio.

Il testo dell’Sms

Questo è il testo dell’Sms: “È stato disposto il pagamento della domanda Adi. Dal 26.01 sarà accreditato sulla Carta ritirabile presso qualsiasi ufficio postale con doc identità e cod fiscale”

Altri numeri

Dai controlli preventivi effettuati, è emerso che: 12.222 domande necessitano di un supplemento di istruttoria per l’acquisizione della certificazione attestante il requisito richiesto ai fini del riconoscimento della misura. L’Inps, acquisita la certificazione, potrà procedere al pagamento dal prossimo 15 febbraio o comunque entro 60 giorni qualora non pervenga la certificazione da parte degli enti preposti;

1.140 in istruttoria per controlli interni dell’Istituto (accertamenti antifrode);

117.461 domande sono state respinte per mancanza di requisiti. Tra le principali cause risultano: esito negativo sopra soglia su DSU, superamento delle soglie di reddito, omessa dichiarazione dell’attività lavorativa.

I dati del monitoraggio Inps

L’Inps ha diffuso anche il monitoraggio sui flussi di pensionamento secondo il quale le pensioni con decorrenza nel 2023 sono state 764.907 con un calo dell’11,07% su quelle con decorrenza 2022. Sulle nuove pensioni che valgono in media 1.140 euro (era 1.135 nel 2022) è aumentato il divario nell’importo tra le pensioni degli uomini e delle donne dal 28,82% in meno del 2022 (1.353 euro in media gli uomini, 963 le donne) al 30,45% in meno nel 2023 (1.366 in media gli uomini, 950 le donne). Per le nuove pensioni degli uomini ci sono in media quindi oltre 400 euro in più al mese, grazie spesso a carriere contributive più lunghe ma anche a buste paga mediamente più sostanziose.

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