L’assessorato regionale alle autonomie locali ha inviato un’ispezione al Comune di Roccamena (Pa).
Il dirigente Margherita Rizza con un decreto ha nominato il funzionario Domenico Mastrolembo Ventura a svolgere un’attività ispettiva presso gli uffici dell’amministrazione comunale diretta dal sindaco Tommaso Ciaccio e relazione entro 60 giorni.
La richiesta parte dagli esposti presentati dai consiglieri comunali Angelo Moscarelli e Antonino Napoli sull’auto nomina del sindaco a capo ufficio tecnico comunale.
Una richiesta di verifica era arrivata anche dal deputato dell’Ars dei 5 Stelle Salvatore Siragusa su una delibera con la quale la giunta ha modificato l’articolazione dell’ente.
“La legge lo prevede e io mi sono nominato capo ufficio tecnico. Per i comuni sotto i 3 mila abitanti è consentito”. Lo dice il sindaco di Roccamena Tommaso Ciaccio in merito all’ispezione disposta dalla Regione sulla sua auto nomina a capo del settore. “Il rapporto tra sindaco e capo ufficio tecnico è fiduciario.
E con l’ingegnere Salvatore Fiorentino, l’ex capo ufficio tecnico, questo rapporto si è incrinato visto che ci siamo querelati a vicenda almeno quattro volte – aggiunge il sindaco –
Fino a quando io sarò sindaco la nomina di capo ufficio tecnico non andrà all’ingegnere impiegato del Comune. Prima di nominarmi capo ufficio tecnico ha chiesto pareri e mi è stato detto che è consentito. Adesso aspetto l’arrivo dell’ispettore che potrà verificare tutti i documenti presenti in Comune. Sono molto sereno”.
“Qui non si tratta della mia persona, ma si tratta di un’auto nomina del sindaco che appare in violazione del vigente quadro normativo. Per quanto mi riguarda io sono stato assunto per concorso deliberato da una commissione straordinaria dopo lo scioglimento per infiltrazione mafiose che ha previsto che il capo ufficio tecnico fosse reclutato in quel modo. Il rapporto non è fiduciario e nasce per concorso.
Ci sono due motivi di revoca previsti per legge mancato raggiungimento degli obbiettivi certificato dagli organismi di valutazione e l’eventuale mancata esecuzione delle direttive del sindaco. Nel mio caso è stato certificato il positivo raggiungimento dei risultati e non mi è stato mai contestato nulla formalmente dal sindaco. L’aspetto che intendo evidenziare è l’auto nomina che mi sembra grave.
Non è possibile l’auto nomina. Serviva una delibera di giunta votata all’unanimità come previsto dal nostro regolamento. Prima difendo l’ufficio e dopo in separata sede mi tutelerò”. Lo dice Salvatore Fiorentino ex capo ufficio tecnico del Comune di Roccamena unica figura apicale presente in Comune.
“Ritengo da ingegnere – aggiunge Fiorentino – che non è possibile che non ci sia una competenza professionale per svolgere un ruolo tecnico di così grande responsabilità. E’ come dire che un medico sotto i 3 mila abitanti può non avere la laurea. E’ possibile che un assessore architetto o ingegnere possa essere nominato capo ufficio tecnico, ma serve ed è fondamentale la competenza tecnica in un settore delicatissimo dell’amministrazione comunale”.
“L’articolo 53, comma 23, della legge 388/2000, e aggiornata con l’articolo 29, comma 4, della legge 448/2001, prevede che gli enti locali con popolazione inferiore a cinquemila abitanti, anche al fine di operare un contenimento della spesa, possono adottare disposizioni regolamentari organizzative, attribuendo ai componenti dell’organo esecutivo la responsabilità degli uffici e dei servizi ed il potere di adottare atti anche di natura tecnica gestionale.
Il contenimento della spesa deve essere documentato ogni anno, con apposita deliberazione, in sede di approvazione del bilancio”. Lo dice l’avvocato Giancarlo Pellegrino avvocato amministrativista che segue le vicende di tantissimi comuni siciliani sulla decisione del sindaco di Roccamena si è auto nominato Capo dell’Ufficio Tecnico.
“Se non sembrano sussistere ostacoli nell’ipotesi in cui il sindaco, nel superiore interesse dell’efficienza dell’ente e dell’attuazione del programma, decida affidare la responsabilità dei servizi agli assessori, perplessità potrebbero sorgere quando il sindaco assegni a sé stesso le funzioni di responsabile del servizio tecnico – aggiunge l’avvocato – E’ opportuno osservare che a differenza degli assessori, il Sindaco è eletto dai cittadini a suffragio universale e diretto. Oltre a rivestire il ruolo di presidente della giunta comunale, è anche organo responsabile dell’amministrazione del comune chiamato ad esercitare funzioni e compiti che potrebbero rivelarsi incompatibili con le competenze proprio del capo dell’ufficio tecnico.
Basti pensare all’ipotesi in cui per la formazione di una delibera di giunta comunale necessiti il parere dell’Ufficio tecnico comunale, e, difatti, in tale evenienza la giunta di cui fa parte il Sindaco dovrebbe esprimere un vaglio, e comunque, un controllo su quel parere”.
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