I corsi ai collaboratori scolastici, formati per prendere il loro posto, sono iniziati, l’assessore regionale alla Funzione pubblica, nonostante le promesse, non ha ancora convocato il tavolo tecnico del settore e il 14 settembre comincerà l’anno scolastico, senza di loro, se in questi nove giorni non accadrà qualcosa.
Per tutte queste ragioni gli assistenti igienico personali agli studenti disabili siciliani hanno occupato oggi la sede dell’assessorato regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica, guidato da Luisa Lantieri.
“Il capo di gabinetto dell’assessorato – spiega Donatella Anello del coordinamento provinciale dello Slai Cobas – si è impegnato a darci risposte entro domani. Siamo da sempre contrari ai corsi vergogna dell’Ufficio scolastico regionale ai collaboratori scolastici. Mortificano il servizio di assistenza, le figure qualificate degli assistenti e gli stessi collaboratori scolastici, costretti a svolgere funzioni non previste nelle loro mansioni”.
Gli assistenti ai disabili quindi non si fermano e si preparano alla manifestazione davanti all’Ars del 13 settembre, giorno in cui riprenderanno i lavori parlamentari: all’ordine del giorno c’è la votazione della legge sulle variazioni di bilancio, che contiene l’articolo che, di fatto li riassume, abrogando l’articolo 10 della Finanziaria Bis, approvata a maggio, che invece ha cancellato la loro figura professionale per operare un taglio alle spese. La città metropolita di Palermo ha già stanziato 3 milioni di euro per consentire l’assistenza agli studenti asi disabili nelle scuole almeno per i primi mesi dell’anno scolastico, ma se non sarà abrogato l’articolo 10 della Finanziaria bis gli assistenti ai disabili non potranno rientrare in servizio.
“I precari – aggiunge la rappresentante sindacale dello Slai Cobas – denunceranno in tutte le forme possibili vergognosi corsi che sono cominciati nelle scuole da 40 ore ore addirittura anche con 15 ore si può ottenere l’attestato di presenza. E’ la svendita del servizio di assistenza igienico personale. Il servizio deve essere svolto dalle figure specializzate e su questi ci batteremo fino in fondo. Ma chiamiamo anche i collaboratori scolastici a ribellarsi, i genitori a protestare contro meri corsi fittizi, surrogati di corsi che non potranno mai portare alla piena garanzia del diritto allo studio dei ragazzi disabili”.
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