I giudici della corte d’appello del appello di Palermo hanno condannato l’assessorato regionale alle attività produttive e del turismo e spettacolo a risarcire Maria Brisciana per le spese di giudizio per due procedimenti penali in cui la donna era stata assolta e archiviata dal Tribunale di Sciacca.
Maria Brasciana, originaria di Ribera di anni 60, nel 2011 era stata nominata commissario ad acta dell’azienda autonoma Terme di Sciacca ed era stata interessata da due procedimenti penali che si definivano: uno con l’assoluzione con formula piena dai reati contestati e l’altro con l’archiviazione da parte del gip del tribunale di Sciacca.
La dirigente assistita dagli avvocato Girolamo Rubino e Daniele Piazza ha presentato ricorso al tribunale per ottenere le spese legali. “La legge regionale 145 del 1980 assicura ai dipendenti che, in conseguenza di fatti ed atti connessi all’espletamento del servizio e dei compiti d’ufficio, subiscano procedimenti penali, l’assistenza legale, in ogni stato e grado del giudizio, mediante il rimborso secondo le tariffe ufficiali di tutte le spese sostenute dagli interessati dichiarati assolti – sostengono i legali – La legge regionale 30 del 2000, ha stabilito che fra i soggetti beneficiari, dovevano individuarsi anche i pubblici amministratori e, dunque, anche chi, come Maria Brisciana aveva assunto l’incarico di Commissario ad acta nell’interesse dell’Azienda regionale”.
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