Comparirà probabilmente domani, martedì 14 novembre, davanti ai magistrati di Palermo Edy Tamajo appena rieletto nelle fila del Pdr Sicilia Futura nella coalizione di centrosinistra, campione di voti nel palermitano e finito sotto inchiesta per aver acquistato, secondomi magistrati, una parte delle sue quasi 14mila preferenze, pagandole 25 euro ciascuna. Con lui sono indagate 3 persone del suo staff.
L’inchiesta è una filiazione di quella sul voto di scambio che riguarda Fabrizio Ferrandelli candidato sindaco di Palermo nelle amministrative di giugno e che avrebbe comprato voti nelle elezioni precedenti, le amministrative della primavera 2012.
Il secondo deputato finito sotto la lente di ingrandimento della magistratura dopo il messinese Cateno De Luca non poteva che sollevare un vespaio di polemiche soprattutto da parte dei 5 stelle che si considerano sconfitti da centrodestra e centrosinistra con metodi cghe definiscono criminali. Insomma se i voti non fossero stati comprati avremmo vinto noi è la tesi di Di Maio e Cancelleri, il candidato premier pentastellato e il candidato presidente della Regione giunto secondo.
Mentre impazza la polemica il presidente della Regione eletto, Nello Musumeci, si trova ancora nella sua Militello Val Di Catania a smaltire le fatiche della campagna elettorale in attesa della proclamazione da parte della Corte d’Appello che sta lavorando per confermare l’elezione di Musumeci prima e dell’Ars dopo. Ieri ha visitato mercati e detto la sua sulla vicenda degli impresentabili
Il parlamento si insedierà, probabilmente, a dicembre ma il presidente dovrebbe prendere possesso di Palazzo d’Orleans prima. Per questo la settimana appena iniziata è fondamentale. Musumeci inizierà gli incontri con le forze della maggioranza che lo sostiene. Sul piatto c’è, naturalmente la formazione della giunta di governo con qualche nome già abbastanza certo ma per lo più con tante proposte e nessuna certezza.
Lui, il presidente della Regione, ha detto chiaramente che dirà molti no e che sarà estremamente prudente nella formazione della sua giunta. Un passaggio essenziale per l’avvio di un governo che parte dopo una campagna elettorale piena di veleni ed una elezione macchiata dalle indagini della magistratura
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