Il presidente della Regione Renato Schifani rivolge gli auguri di buon Natale alla Sicilia ed ai siciliani. Un augurio rivolto a chi soffre ed a chi vive un disagio sociale. Il primo pensiero è stato per il popolo ucraino che da fine febbraio sta vivendo i rigori della guerra con la Russia che non accenna a smettere.

Le parole del presidente Renato Schifani

Queste, quindi, le parole del governatore dell’Isola nel primo messaggio natalizio rivolto ai siciliani dopo l’elezione dello scorso 25 settembre.

“Care siciliane e cari siciliani, consentitemi innanzitutto di rivolgere un pensiero di forte vicinanza al popolo ucraino, un popolo che sta soffrendo i grandi dolori di una grave aggressione. Buon Natale a chi soffre, Buon Natale a chi vive un disagio sociale. Il mio massimo impegno, in questi anni di governo, sarà rivolto a loro”.

“Lavorerò senza sosta per far crescere la nostra regione”

Ed inoltre il governatore dell’Isola parla degli obiettivi da raggiungere. “Lavorerò senza sosta per far crescere la nostra regione, attraverso l’occupazione, una sanità più efficiente, per dotarla di migliori trasporti. E lo farò in silenzio, con il doveroso garbo istituzionale che è necessario in un momento di politica che è troppo urlata. Ma lo farò con la forte determinazione di chi ama la propria terra. Buon Natale”.

L’ok al decreto Salva Sicilia

Nei giorni scorsi il presidente Schifani è tornato da Roma con il risultato incassato per sostenere la norma necessaria a salvare i conti della Sicilia messi a rischio da un contenzioso sorto fra la Corte dei Conti e il Ministero sulla norma che aveva permesso alla regione di ripianare in dieci anni i debiti (disallineamenti di bilancio) maturati al 2018. La Commissione Bilancio della Camera ha, infatti, approvato l’emendamento “salva Sicilia”, che autorizza la Regione a ripianare in quote costanti, in dieci anni a decorrere dall’esercizio 2023, il disavanzo 2018 e le relative quote di disavanzo non recuperate alla data del 31 dicembre 2022.

Si tratta di un emendamento alla legge di stabilità nazionale riscritto dai relatori, tra cui l’onorevole Roberto Pella di Forza Italia, primo firmatario e appoggiato dalla maggioranza. Naturalmente la norma dovrà diventare legge dello stato insieme al complesso della legge di stabilità.