“Secondo quanto rilevato da Abi Lab e Doxa, circa il 78% degli italiani utilizza i dispositivi mobili per monitorare saldo e movimenti delle carte, mentre il 72% lo preferisce per fare bonifici, ma in maniera correlata aumentano truffe e raggiri, il cosiddetto lato oscuro della digitalizzazione di cui non si parla mai abbastanza – afferma Gabriele Urzì Dirigente Nazionale Fabi e Responsabile Salute e Sicurezza Fabi Palermo”.
Gli ultimi casi in Sicilia
“Nel mese di agosto di quest’anno, i Carabinieri di Nicolosi nel catanese, sono riusciti a individuare tre truffatori responsabili di aver indotto, con messaggi ingannevoli, ignare vittime a effettuare bonifici e ricariche su carte prepagate. Il primo caso rilevato ha riguardato un sessantanovenne che è stato contattato tramite messaggio da un truffatore che, fingendosi suo figlio, gli aveva chiesto con urgenza del denaro per acquistare un nuovo smartphone, sostenendo di aver smarrito il proprio e facendogli effettuare un bonifico di quasi mille euro. Ma poco dopo ha avuto dei sospetti e si è rivolto immediatamente ai Carabinieri che hanno recuperato i dati bancari del conto su cui era confluito il denaro e hanno analizzato i flussi finanziari. Le indagini successive hanno consentito di individuare ben 39 operazioni sospette per un totale di oltre 19.000 euro ed è stato accertato che le somme venivano immediatamente riversate dai truffatori su altre carte in un chiaro tentativo di riciclaggio del denaro.
Ad aprile di quest’anno la Polizia ha eseguito un’importante operazione contro un’organizzazione criminale dedita alle truffe nel settore finanziario. Coordinati dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese, gli agenti hanno dato esecuzione a misure cautelari nei confronti di cinque persone, accusate di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe ai danni di banche e società finanziarie. L’organizzazione aveva messo in piedi un sofisticato sistema illecito di intermediazione per l’ottenimento fraudolento di finanziamenti, con uso di documenti bancari e buste paga falsi a soggetti in difficoltà economica, attestando fittiziamente l’esistenza di rapporti di lavoro per consentire l’avvio di pratiche di finanziamento, in particolare presso Poste Italiane. In questo meccanismo, è emersa anche la complicità di almeno un dipendente di Poste Italiane, ritenuto parte integrante dell’organizzazione. Ma sono solo degli esempi”.
Lo smartphone domina la relazione con la banca
“Una delle risultanze principali della ricerca dell’Abi – continua il Sindacalista – è la centralità crescente dello smartphone come canale privilegiato per l’accesso ai servizi bancari digitali. L’app bancaria, inoltre, non è solo uno strumento operativo, ma anche fonte di una percezione di semplicità e affidabilità: oltre l’80% degli utenti si dice infatti pronto a sottoscrivere carte di pagamento online e quasi due terzi sono interessati ad acquistare polizze assicurative digitali”.
Sicurezza digitale: un pilastro fondamentale
“Purtroppo, assistiamo a un preoccupante incremento delle truffe bancarie online, che colpiscono clienti e a volte anche lavoratori del settore. Le frodi digitali si stanno evolvendo in modo sofisticato, sfruttando vulnerabilità tecnologiche e la scarsa consapevolezza di molti utenti. Le istituzioni finanziarie devono investire maggiormente in sistemi di sicurezza informatica, in formazione continua per il personale e in campagne di sensibilizzazione rivolte alla clientela perché la tutela del risparmio e della dignità professionale non può essere subordinata alla logica del profitto. La sicurezza non è un optional: è un diritto”.






Commenta con Facebook