“Grazie a divieti, ordinanze e zona rossa è aumento di presenze a Palermo. Ma non abbassiamo la guardia”. A dirlo è il sindaco di Palermo Leoluca Orlando intervenuto stamattina in diretta su La 7 alla trasmissione “L’Aria che Tira Estate”. “Se vogliamo tutelare salute ed economia – ha aggiunto Orlando – dobbiamo fare i conti con la variante e i vaccini. Da questo punto si vista si naviga a vista. Per questo invito sempre alla prudenza che serve alle attività economiche. Se dovesse verificarsi un’altra ondata di contagi ne pagheremo tutti il conto. Ora, nonostante qualche critica ricevuta, i risultati si vedono. Ma il messaggio, però, non dev’essere quello di un liberi tutti”. Orlando ha posto poi l’accento sul tema del turismo sostenibile: “La salute – ha detto – dev’essere punto di riferimento per il turismo. Ciò significa puntare sulla qualità. La massa, ormai, non funziona più. C’è il rischio che si possano cronicizzare comportamenti eccessivi che comprometterebbero l’attrattività della città”.

L’aeroporto “Falcone-Borsellino” quello meno in crisi

Ripresa, dunque, certificata dai numeri. Durante la pandemia l’aeroporto internazionale “Falcone Borsellino”  – gestito da Gesap, società partecipata del Comune di Palermo – è lo scalo italiano, rimasto sempre aperto, che ha meno sofferto la crisi, con performance vicine ai livelli del 2019. Lo scorso 9 luglio dall’aeroporto sono transitati poco più di 24 mila passeggeri e i voli sono stati 196. Cifre che si avvicinano alla performance del 2019 quando sono stati superati i 25 mila passeggeri. Inoltre lo scalo palermitano – secondo i dati Eurocontrol – a luglio 2021, in più di un’occasione, ha registrato un segnale positivo del numero dei voli rispetto al luglio 2019, questo perché gli slot in questa stagione sono maggiori con un numero rilevante di rotte nazionali che per la prima volta toccano le due piste del “Falcone Borsellino”: Cuneo, Perugia, Forlì e Rimini oltre alle 64 rotte internazionali.

I picchi nello scorso fine settimana

Tra tutti gli scali italiani, il “Falcone Borsellino” ha registrato nelle giornate di sabato e domenica scorsi uno slot maggiore del 2019. Segni di una rivitalizzazione del settore che già un mese erano tangibili. Infatti lo scorso giugno è stata toccata quota 450 mila passeggeri con punte di oltre 20 mila viaggiatori al giorno. Inoltre, durante la pandemia, nessuna compagnia aerea delle 27 che operano nello scalo palermitano ha lasciato l’aeroporto. Al contrario una ritrovata attrattività internazionale è oro che cola per le compagnie aeree che continuano a investire con nuove rotte da e per Palermo. La programmazione estiva di quest’anno ne prevede ben 27 nazionali e decide internazionali. Una ritrovata attrattività internazionale frutto anche della capacità da parte dell’amministrazione comunale di coniugare il rispetto delle norme sanitarie, con l’assunzione di provvedimenti e divieti tesi a salvaguardare il valore della salute e che di fatto hanno contenuto il numero di decessi rispetto ad altre città, alle esigenze di una ripresa economica. Una necessità di sicurezza toccata con mano non solo dai turisti ma dai molti giornalisti e influencer stranieri, invitati dal Comune di Palermo e da Gesap, che anche in piena pandemia, ma in sicurezza, sono venuti in città per tenere viva l’attenzione nei confronti della città e più in generale della Sicilia.

Nel 2020 anno horribilis per Palermo

Una ripresa che viaggia a ritmi veloci dopo l’annus horribilis 2020. L’anno scorso, a Palermo, si sono registrati 262 mila arrivi e circa 650 mila presenze con una diminuzione del 64% e del 59% rispetto al 2019. Nello specifico la componente italiana ha fatto registrare 190 mila arrivi e circa 438 mila presenze con un calo rispettivamente del 47,4% e del 39,9% rispetto al 2019. Il flusso dei turisti che cresce giorno dopo giorno  ristora il settore alberghiero. Che a Palermo può contare oltre su B&B, ostelli e case vacanze, anche sugli hotel di lusso. Recentemente hanno riaperto Villa Igiea e il Grand Hotel delle Palme. Nel 2020 oltre l’80% delle strutture alberghiere ha dovuto fare i conti con una perdita di fatturato compresa fra il 50% e il 100%. Numeri che ora sembrano un lontano ricordo. Americani e inglesi, infatti, hanno già prenotato per l’estate 2022 e si prevede il tutto esaurito. Così dopo il Covid Palermo riparte da dove si era fermata. Da quella crescita registrata, come calcolato da Istat, nel triennio 2016/2019: un aumento di oltre il 30% di presenze turistiche, passando da 1 milione e 190 mila turisti nel 2016 a 1 milione e 594 mila nel 2019. Incremento che risalta ancor di più se rapportato a quello siciliano (+10%) e nazionale (+8%). Altro dato interessante è che nel 2019 per la prima volta si è toccata in città la quota di ottanta strutture alberghiere con 8.600 posti letto. I numeri erano fermi a 77 strutture e 8.100 posti ormai da molti anni. Le strutture non alberghiere sono passate da 353 nel 2016 a 611 nel 2019 con oltre 5.000 posti letto.

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